Quel ritorno di Fiamma a Trieste che riaccende la «destra sociale»

Dopo 16 anni la Fiamma del Movimento sociale - Fiamma tricolore torna a bruciare a Trieste. La rinascita del movimento missino e della destra sociale a Trieste porta la firma del leader regionale Stefano Salmè, che dopo aver «riacceso» al partito nel Friuli Venezia-Giulia si è dedicato con tenacia alla ricostruzione del movimento anche a Trieste. L’Ms-Ft sta ultimando la raccolta di firme su un proprio candidato sindaco, Roberto Bolelli ma non è escluso, visti i possibili accordi nazionali che potrebbero comprendere tutti i maggiori capoluoghi italiani (tra cui Milano, Napoli e Torino), che il partito possa sostenere la candidatura del sindaco della coalizione di centrodestra. I temi che la Fiamma ha già utilizzato sono tipici di una forza che ha nel suo Dna la difesa degli interessi degli italiani di Trieste, storica roccaforte «nera» in cui il sentimento nazionale è patrimonio condiviso. «La richiesta di una nuova zona franca per il porto e l’esenzione dalle accise su carburanti, tabacchi ed alcolici», dicono i vertici del movimento, serve a «contrastare una concorrenza sleale che viene praticata nella confinante repubblica slovena, dove sia il porto di Capodistria sia la zona industriale di Sesana, godono di status che garantiscono privilegi fiscali e doganali tali da aver messo in crisi l’economia giuliana».

Rivendicazioni dal sapore federalista, quelle della Fiamma, che punta anche alla tutela delle piccole imprese, commerciali e artigianali, come pure ai ceti sociali più colpiti dalla crisi. Per la «destra sociale» un ritorno di Fiamma che punta a fare di Trieste un laboratorio politico.

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