Quel salesiano dalla lontana Cina e l’Ammiraglio di Benedetto

In molti dentro e fuori dai Sacri Palazzi hanno guardato con grande interesse alla scelta di Benedetto XVI di nominare Segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli un arcivescovo cinese di Hong Kong, don Savio Hon Tai-Fai. Come la Santa Sede insegna, la scelta di un candidato per un ufficio così importante, deputato alla gestione del ruolo della Chiesa Cattolica in aree di missione come Africa e Asia, non è casuale, ma un’ulteriore tessera di un delicato puzzle politico ed ecclesiale volto a definire la strategia oltreteverina.
A capo di quella che potremmo definire la flotta di Benedetto XVI vi è ormai da quattro anni un ammiraglio che, interpretando a pieno lo stile sobrio e silenzioso del Pontefice, ha disegnato una Curia totalmente rivoluzionata rispetto a Giovanni Paolo II. Giunto a Roma come un estraneo al corpo diplomatico, che per secoli ha governato la Segreteria di Stato, ha conquistato silenziosamente le centrali decisionali della Curia Romana e non solo, elevando a requisiti selettivi per le alte cariche: la fedeltà alla tradizione cattolica ed al Pontefice.
È possibile ricordare come Benedetto XVI si trovò ad affrontare una curia ostile, che non gli diede protezione in occasione del discorso pronunciato a Ratisbona creando un’atmosfera di odio islamico nei suoi confronti. Proprio pochi giorni dopo tale incidente diplomatico entrava nel ruolo più importante il cardinale Tarcisio Bertone. Dopo i primi mesi, con ironia velata, qualche oppositore di vecchia guardia riconiò la sigla S.D.B. che definisce l’appartenenza alla congregazione salesiana fondata da don Bosco, convertendola nel significato «Sono di Bertone».
E proprio il neo segretario di stato ha immediatamente intuito l'importanza di lanciare il seme evangelizzatore in oriente, seguendo fedelmente le indicazioni del Pontefice, attento ad un'area così sensibile come la Cina.
Il 23 dicembre don Savio Hon Tai-Fai, viene elevato dal Papa Segretario della Congregazione dell’Evangelizzazione dei Popoli, scelta che farà discutere, essendo il primo vescovo cinese con un ruolo preminente in Curia. Il Papa lo consacrerà vescovo, per rafforzare il significato di tale scelta, maturata con la fedele collaborazione di un uomo che se non ha fatto carriera diplomatica, certamente la diplomazia l’ha praticata e appresa rapidamente.
Non è secondario il fatto che il nuovo vescovo sia salesiano, come il Segretario di Stato, e che in lui alcuni importanti cardinali di Curia, non ultimo Bertone, abbiano riconosciuto il valore missionario necessario per spalancare le porte a Oriente.

L’obiettivo è ambizioso, non impossibile, che giunge dopo operazioni di grande successo condotte dalla squadra che coadiuva il Papa nel governo della Chiesa Universale, preparando più volte la strada del Pontefice in luoghi ostili come Londra e Barcellona, tappe del pontificato di Benedetto XVI che contribuiranno certamente a sottolinearne il grande peso storico, anche per la gestione dei rapporti internazionali.

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