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Quel sito austriaco di gioco on line sapeva tutto prima

C’è un ex campione di kickbox dietro il complicato giro di denunce, articoli e alleanze che ha portato ad esplodere il nuovo scandalo di Calciopoli. L’inchiesta della Procura di Cremona nasce, come è noto, da uno spunto da cronaca nera: l’intossicazione dei giocatori grigiorossi, addormentati dal loro portiere per far perdere la squadra. Ma da quelle bottiglie di acqua minerale al bromuro, la Mobile si è mossa lungo un sentiero dove l’indagine ha incrociato più volte un sito di scommesse on line con sede in Austria, a Innsbruck. Il sito si chiama Skysport365. A dirigerlo è Paolo Carlo Tavarelli, napoletano, 42 anni, nel 1989 campione europeo di calci e pugni sulla faccia. E ora alla testa di uno dei siti più vivaci nel mondo milionario delle scommesse su Internet.
Il sito di Tavarelli appare nell’inchiesta in una duplice veste. Da una parte è vittima, anzi denunciante. Gli uomini di Skysport365 tengono costantemente monitorati gli andamenti delle scommesse, e sono tra i primi ad accorgersi delle puntate anomale. A volte fanno partire gli esposti alla magistratura: come nel caso di Albino Leffe-Piacenza del 19 dicembre, o di Bari-Livorno dell’1 dicembre, partite di cui ora finirà ad occuparsi l’inchiesta di Cremona. Altre volte, gli uomini di Skysport365 utilizzano un mezzo più semplice ed efficace: la stampa. Ci sono spesso le loro «dritte» dietro gli articoli con cui, nel corso dell’ultimo anno, i giornali sportivi hanno segnalato più di una partita «sospetta».
Di fatto, Skysport365 sembra svolgere un ruolo «moralizzatore», portando a galla scandali in un ambiente dove in genere i panni sporchi vengono lavati in privato. Il problema è che, stando alle carte dell’inchiesta, in almeno un paio di occasioni questa funzione gli uomini del sito la svolgono in collegamento con una banda di truccapartite: gente del calcioscommesse che si rivolge a loro per «vendicarsi» delle fregature subite da organizzazioni concorrenti. «Si va dai giornalisti o dagli slavi», dice Ivan Berardi, uno degli inquisiti, parlando con il suo complice Andrea Gaiti. Il loro contatto con la stampa è Alessandro Baranca, detto «l’avvocato», rappresentante legale di Skysport365. E quando Andrea Gaiti vuole inviare un esposto anonimo alla federazione contro le malefatte dei concorrenti si rivolge a Baranca, perché, si legge nelle carte «avrebbe importanti contatti all’interno della Procura federale».

Nulla di illegale, infatti Baranca non è indagato. «E poi - dicono quelli di Skysport365 - sono sempre gli scommettitori a cercare noi, e non viceversa. Noi ci limitiamo a invitare chi ha commesso dei reati a un “ravvedimento operoso”».

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