Lavevano definito «un processo in odore di plagio», i geniali promotori - lAssociazione Lyceum - del confronto fra i volumi «Soluzione virale» (di Rino Di Stefano) e «Soluzione finale» (del tandem Andrea Novelli-Gianpaolo Zarini), lunedì scorso, nel salotto solitamente ovattato del Circolo Tunnel. Lavevano definito così, fidando nel buon senso (e soprattutto nel sense of humor) dei protagonisti. Mal gliene incolse, noi compresi che ci eravamo permessi di pubblicare un pezzullino di presentazione che ha fatto sorridere tutti i lettori, meno due: Novelli e Zarini. Da cui ora riceviamo e integralmente pubblichiamo, senza censurare neanche le minacce.
Gentile redazione, in merito allarticolo in oggetto «Se in quella soluzione finale cè troppa soluzione virale» (in allegato), pubblicato in data 6 maggio sulledizione ligure del Giornale a firma del giornalista dott. Ferruccio Repetti, concernente il romanzo del suo collega della redazione di Genova Rino di Stefano «Soluzione virale», ci teniamo a precisare quanto segue: Larticolo presenta gravi inesattezze di forma e di sostanza ed è gravemente lesivo allimmagine dei sottoscritti, con una parola come «plagio» che non è affatto leggera in qualsiasi contesto la si voglia collocare e leggere, ma anche coinvolgendo direttamente leditore. Inoltre, i sottoscritti, pur essendo virgolettati nellarticolo, non sono mai stati interpellati dal dott. Repetti e neppure informati delluscita dellarticolo. Crediamo che non siano stati comportamenti deontologicamente corretti, in linea con la professione giornalistica, soprattutto per lautoreferenzialità dellarticolo, scritto da un giornalista chiaramente a favore di un altro giornalista della stessa redazione. Sorvolando con signorilità sulle rimostranze palesemente improbabili del dott.
PS: Vi chiediamo cortesemente di essere avvertiti quando avverrà la rettifica
Cordiali saluti.