Milano. Dopo aver visto Viva Zapatero! la sensazione alluscita dalla sala è un po quella di aver visto la fotocopia venuta male di Farenheit 9/11, il film-documentario di Michael Moore che ha raccontato lAmerica anti Bush dopo l11 settembre.
Dopo il clamoroso flop di Bimba, Sabina Guzzanti ha cambiato genere, dandosi allinvettiva politica, nella speranza di eguagliare il sucesso del suo nuovo mentore. Il film è la rilettura in chiave italiana del fenomeno Zapatero, il leader socialista che sta diventando storia grazie alle adozioni gay e ai Pacs. Il risultato è un film pervaso di ansia libertadora, ma da che cosa non si capisce, realizzato attraverso una storia inventata di un popolo che attraverso il proprio leader politico si affranca da qualcosa.
Viva Zapatero! non diverte, né fa riflettere. E la stessa Guzzanti sembra la parodia triste della comica che in tv qualche sorriso lo ha regalato.
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