Quell’istituto cattolico, baluardo di formazione culturale e spirituale

Quell’istituto cattolico, baluardo  di formazione culturale e spirituale

(...) Il «Vittorino» come più familiarmente è conosciuto, è una scuola che ha sempre offerto un ambiente sereno e amichevole, dove l'educazione e la formazione integrale della persona, sia culturale che spirituale sono curate da docenti altamente qualificati. Una proposta cristiana nel rispetto della libertà individuale. Vero empio di Libertà con la Elle maiuscola. Ebbene, dopo 112 anni questa scuola cattolica è destinata a scomparire per far posto alla «scuola laica più grande della Liguria». Intendiamoci non abbiamo nulla in contrario a che esistano scuole laiche, ci mancherebbe altro, ma quello che sorprende è il silenzio assordante dei vertici ecclesiastici della nostra Diocesi e delle nostre istituzioni di fronte ad un evento di questo genere, non più tardi del febbraio 2006, proprio al Vittorino da Feltre, nel corso di un dibattito sul futuro delle scuole cattoliche, l'allora arcivescovo di Genova, il cardinale Tarcisio Bertone, oggi segretario di stato Vaticano, sottolineava l'importanza per la società moderna dell'educazione cattolica dei giovani ribadendo che «esse andavano sostenute ed aiutate». Lo stesso pontefice, Benedetto XVI, lo scorso ottobre parlò «dell'importanza per il grande lavoro educativo svolta dalla scuola cattolica per dare nuovo slancio alla cultura del nostro tempo». Ebbene, nonostante ciò nella totale indifferenza che accompagnò la chiusura dell'istituto Arecco dei padri gesuiti, altra storica scuola cattolica genovese, finita nel dimenticatoio, (viva solo nel ricordo degli ex alunni) oggi il Vittorino da Feltre, dei padri barnabiti, (che siamo certi rimarrà viva solo nel ricordo degli ex alunni) sta per sparire e confluire nell'istituto Bernini dove, per la cronaca, non esiste l'ora di religione. Si dibatte molto, a destra e a sinistra, a volte anche aspramente , come le cronache di questi giorni ci dimostrano , sulla necessità di consentire l'apertura di moschee a Genova ed in Italia con annesse, probabilmente scuole coraniche, riempiendosi la bocca e gonfiando il petto, come fanno certi politici, sulla base del principio della libertà di religione ed espressione di culto, ma non si fa nulla, come in questa occasione dove, probabilmente per ragioni economiche , i Padri Barnabiti, sono stati costretti a disfarsi di un patrimonio di conoscenze e tradizioni di indiscusso valore e che andranno sicuramente perdute.

Ma davvero non si poteva fare nulla, ma davvero nessuna istituzione poteva intervenire per tentare di conservare questo patrimonio e offrire questa opportunità per chi, come genitore, ha il desiderio di offrire ai propri figli un'educazione basata su valori diversi dal laicismo dilagante e da un'etica troppo individualista? Può apparire anacronistico oggi difendere i valori cristiani e cattolici contro il laicismo ed il relativismo che imperversa nella società odierna, ma quello che è successo al «Vittorino», il silenzio incomprensibile che ha avvolto tutta la vicenda, non può e non deve lasciare indifferenti.

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