Quella battaglia indimenticabile

Nella battaglia di El Alamein, di cui si è ricordato ieri a Livorno il sessantasettesimo anniversario cominciò il 23 ottobre del 1942. I paracadutisti della Folgore furono schierati accanto alle forze d’invasione tedesche comandate dal generale tedesco Stumme e vennero collocati all’estremità meridionale della depressione di Qattara.
Gli ottantamila uomini dell’Asse (formato appunto da tedeschi e italiani) combatterono contro gli oltre 250mila uomini del generale inglese Montgomery e fu la disfatta delle truppe italo-tedesche. Solo 304 dei 5.000 paracadutisti della Folgore partiti dall’Italia sopravvissero all’onda d’urto del 13/mo Corpo d’Armata. La battaglia si concluse l’11 novembre e la Bbc, dando la notizia della fine della battaglia, commentò: «I resti della divisione Folgore hanno resistito oltre ogni limite delle possibilità umane».
Oggi, la Brigata Paracadutisti Folgore è l’unica unità di paracadutisti dell’Esercito italiano. Una seconda unità, ma di rango minore, è costituita dal IV Reggimento Alpini Paracadutisti, ricreato nel 2006 a partire dal preesistente battaglione alpini paracadutisti Monte Cervino.

La Folgore operativamente è una Grande unità di Fanteria leggera con infrastrutture e mezzi di aviolancio ed aviotrasporto, dotata di modesta meccanizzazione ed è inquadrata nelle Forze di proiezione alle dipendenze del Primo Comando Forze di Difesa. Attualmente la Folgore è una Brigata, con sei Reggimenti.

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