«Quella consulenza è un favore» E l’ex sindaco di Bologna rinuncia

Claudia B. Solimei

da Bologna

Le cifre non saranno strabilianti, si parla di 36mila euro lordi per un contratto da consulente, ma la questione morale sollevata da Forza Italia al Comune di Imola, guidato dal sindaco diessino Massimo Marchignoli, sembra avere colpito nel segno: Renato Zangheri, 80 anni, figura di spicco della sinistra, per 21 anni sindaco di Bologna e già capogruppo del Pci alla Camera, nonché docente di storia e imolese d'adozione, ha annunciato le sue dimissioni dall'incarico di direttore scientifico del Centro Civitas, un osservatorio sul governo locale, che gli era stato conferito in aprile dal Comune di Imola.
A puntare il dito contro lo strano caso dell'illustre professore finito co.co.co. e gli sprechi dell'ennesimo centro studi è stata la capogruppo di Fi a Imola, Angela Labanca: «Così come è stata gestita l'operazione - spiega - nella scelta e nell'affidamento dell'incarico appaiono essere stati privilegiati motivi di appartenenza politica, ancora una volta a scapito della buona amministrazione». «Potrebbe sembrare una inezia - continua - ma è solo la punta di un iceberg, perché gli enti locali, qui in Emilia-Romagna, invece di amministrare e fornire servizi ai cittadini oggi si preoccupano di tutt’altro e spendono denaro pubblico per studiare il passato e organizzare convegni». Il fatto è che, secondo le accuse di Forza Italia, il Civitas, presentato in pompa magna nell'aprile del 2004 grazie alla convenzione fra una cordata di enti locali «amici», tutti guidati dal centrosinistra, tra cui c'è anche la Bologna del sindaco Sergio Cofferati, non avrebbe a oggi prodotto ancora nulla, mentre ai cittadini è già costato molti euro (ogni ente coinvolto versa 10 centesimi per abitante), incarico a Zangheri compreso, che però grava soltanto sulle casse del bilancio di Imola. Inoltre, il contratto all'anziano docente avrebbe dovuto essere conferito dagli enti locali in assemblea, mentre figura attribuito solamente dal dirigente del Comune di Imola Stefano Mirri.
«Imola è l'ente capofila del progetto - ha risposto il sindaco Marchignoli - e per lo stesso motivo le risorse conferite dagli enti che partecipano in Civitas confluiscono nel bilancio del Comune». Ma Forza Italia insiste: «Mancano del tutto trasparenza e chiarezza in questa operazione - conclude Labanca - e non si capisce perché, se all'osservatorio partecipano altri enti, le spese debbano pesare solo su Imola, che non ne trae alcun beneficio». Per questo, Forza Italia ha chiesto di annullare il contratto e indire un concorso pubblico, mentre si prepara a portare il caso anche fuori dai confini della cittadina romagnola attraverso una serie di interpellanze locali.
«Sono del parere - ha replicato ironicamente Zangheri - che un concorso pubblico potrà mettere in luce maggiori esperienze e competenze».

Intanto, però, non è affatto detto che questo concorso si farà, visto che i sindaci degli enti locali coinvolti in Civitas hanno già preso carta e penna per respingere le dimissioni, invitando l'ex sindaco a «proseguire nel proprio incarico» e difendendo la «piena legittimità e trasparenza» dell'iniziativa. Tra le firme in calce, quella di Cofferati e degli amici Gaetano Sateriale, primo cittadino di Ferrara, nonché ex Cgil, Vidmer Mercatali, sindaco di Ravenna, Betarice Draghetti, presidente della Provincia di Bologna.

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