Fa carriera ma quasi per accidente, risolve i casi ma solo quando le avanza tempo. Al centro della vita dellispettore Lisa Milani (Donna detective, giovedì, Raiuno ore 21.10) ci sono tuttaltre priorità: i tre figli, (uno dei quali preoccupantemente adolescente), il marito pediatra che si ammala di una grave malattia mentre lei si dedica a far guarire il loro rapporto, un collega silenziosamente innamorato di lei, superiori che non la convincono umanamente più che professionalmente. A dare forma a Lisa, a stare dentro a Lisa, Lucrezia Lante Della Rovere: una rarissima bella al naturale in abiti mortificanti. Egregia evoluzione quella di Lucrezia. Nella vita avrebbe potuto limitarsi ad essere alta a austera, colorata da una madre particolare (Marina Ripa di Meana), provata da un ex fidanzato ancora più particolare (Luca Barbareschi), invece ha preso tutta unaltra traiettoria. Ha fatto figli, si è cercata parti, si è messa addosso ruoli da femmina modesta ma da donna coraggiosa. Come questo: una poliziotta che fa la lavatrice e che corruga la fronte per come le risponde la professoressa della figlia. Una che non si accorge di piacere e che tira dritta per il suo matrimonio, alla fine, che agli sms sibillini risponde con degli asettici «grazie, a domani». E forse cè un lato, il migliore, di Lisa Milani che davvero assomiglia a Lucrezia Lante. E in generale tutta questa fiction è fatta con un certo lato buono della tv. Cè anche Flavio Montrucchio (il collega silenziosamente innamorato) che è uno dei miracoli del Grande Fratello (assieme a quella benedizione di Luca Argentero e a pochi altri). Uno che uscito dal reality con la faccia giusta, si è trovato un lavoro, una moglie, ci ha fatto due figli e si è messo, anche lui, a provare pastiglie per la lavastoviglie. Cè Luca Ward (che qui fa il giudice iroso) ma che è uno dei migliori doppiatori italiani, uno che allIsola dei famosi, mezzo sfasciato da un incauto lancio dallelicottero voluto dalla produzione, dallincidente e dalla risma di naufraghi, se nè uscito da signore. E cè Stefano Masciarelli (altro collega della squadra di Lisa) che nellimmaginario del pubblico è una pasta duomo che incarnerebbe perfettamente il terzo fratello Cesaroni.
E insomma cè un casting che è stato scelto direttamente dalla vita vera. E poi cè un copione pochissimo sensazionalista, a volte un po noioso, ogni tanto interpretato con poca convinzione, pieno di gente normale, con problemi normali, con errori normali. Proprio come la vita.Quella «Donna detective» sembra la vera Lucrezia
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