Quella della mamma non è la solita festa

Chi ha la pazienza (e il coraggio) di leggere queste righe settimanali, conosce già la vicenda della scala mobile della fermata Cordusio della metropolitana di Milano. Riassumendo: la salita che porta dal mezzanino alla superficie è ormai da mesi e mesi un monumento imperituro all’immobilità, con un cartello «temporaneamente fuori servizio» che ne adorna i ruderi. Per dire come vanno le cose nella città formato Pisapia, sappiate adesso che qualcosa si è mosso: anzi, in realtà si è fermato. Perché la scala di cui sopra ha finalmente compagnia, ovvero una delle altre due scale mobili che portano questa volta dalla banchina al mezzanino, facendo sì che - aspettando di fare filotto anche con la terza - chi non ha il piacere di poter muovere con agilità le gambe si trova nella situazione di rimanere sottoterra. O di proseguire verso un’altra fermata per vedere la luce. Naturalmente anche per la seconda scala immobile l’Atm assicura che il tutto è «temporaneamente» e «per la vostra sicurezza», contando sul solito stile dei milanesi: borbottare e passare oltre.

Per fortuna però c’è anche chi finalmente si ribella e sul cartello, ormai storico, del primo manufatto qualcuno ha finalmente scritto: «Lazzaroni, è un anno che ci prendete in giro!». Ecco, appunto, avete letto bene: lazzaroni. Diciamolo: quando ci vuole, ci vuole...

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