Nato a Napoli 41 anni fa, Luigi De Magistris fino al 2002 è magistrato nella Procura del capoluogo campano. Ma è quando diventa Sostituto procuratore a Catanzaro che comincia la sua parabola mediatica di grande accusatore dei potenti, senza però che nessuna delle sue indagini arrivi a una sentenza di condanna.
I suoi fascicoli hanno nomi fantasiosi: «Poseidon», «Why Not», «Toghe Lucane». Le inchieste disegnano di volta in volta illeciti nella gestione dei fondi Ue, misteriosi comitati daffari, truffe aggravate e associazioni per delinquere. Il magistrato tira in ballo decine di amministratori e politici.
LE ACCUSE AI «POTENTI»
I nomi coinvolti finiscono puntualmente sui giornali: dallex premier Romano Prodi allex Guardasigilli Clemente Mastella; dal segretario dellUdc Lorenzo Cesa a Domenico Basile, uno degli uomini di punta di An in Calabria; da Giancarlo Pittelli di Forza Italia al diessino Nicola Adamo; dallimprenditore Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle Opere in Calabria, al capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza Paolo Poletti. Cè un solo problema: De Magistris non riesce a provare nessuna accusa, e nessuno dei tanti indagati eccellenti viene condannato.
LA GUERRA CONTRO I GIUDICI
Quando le inchieste di De Magistris vengono sottratte al pm, lui non fa una piega. Anzi, rilancia la battaglia proprio contro i giudici. Denunciare i colleghi che avevano respinto i suoi provvedimenti, per De Magistris, è una regola sistematica: nel corso degli anni ha denunciato giudici per le indagini preliminari, giudici del Riesame, magistrati dAppello e di Cassazione. Il tutto per decisioni sgradite, ma contro le quali, spesso, non ha mai neppure proposto impugnazione. Invece di fare ricorso, insomma, preferiva denunciare direttamente i singoli giudici.
IL BIGLIETTO PER BRUXELLES
Il Csm decide il trasferimento del pm da Catanzaro e dalle funzioni di pm. Sul «caso De Magistris» interviene anche il capo dello Stato. Ormai a difendere il magistrato sono rimasti solo in due: un comico, Beppe Grillo, e un ex pm ora in politica, Antonio Di Pietro.
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