Quelle affinità elettive fra ds e procura milanese
3 Agosto 2007 - 03:08Quanto più rifletto sulle modalità dapprodo dellaffare Unipol-Ds in Parlamento, tanto più singolare e inquietante mi appare la storia dei rapporti tra il maggiore partito della sinistra e la giustizia di rito, diciamo così, ambrosiano.
Allepoca di Mani pulite si conobbe un solo caso in cui negli uffici della Procura di Milano fu applicata la legge per cercare prove non solo a carico, ma anche a discarico dellindagato. Ciò accadde ad opera dellallora procuratore aggiunto DAmbrosio, oggi senatore dellUlivo in quota Ds, che trovò le carte utili a bloccare i tentativi della sostituta procuratrice Tiziana Parenti di coinvolgere i dirigenti del partito nelle indagini sui soldi e sui conti di Primo Greganti, il mitico «compagno G» delle feste dellUnità.
Nella scorsa primavera è nuovamente toccato alla Procura di Milano, nei piani ancora più alti di quelli frequentati a suo tempo da DAmbrosio, il compito di rilasciare una specie di liberatoria al vice ministro ds delleconomia Visco annunciando di non avere ravvisato elementi «prepotentemente» a suo carico nelle soperchierie denunciate dal generale Speciale, allora comandante generale della Guardia di finanza. Che, rimosso nel frattempo con procedure e motivazioni impugnate in sede giudiziaria, ha trovato maggiore ascolto alla Procura di Roma, dove Visco ha dovuto sottoporsi a interrogatorio con lassistenza di uno storico senatore e avvocato del suo partito.
Sempre negli uffici della Procura di Milano sono state a lungo trattenute in un clima dincertezza, anche a costo di fughe di notizie e di documenti, le registrazioni delle telefonate fra il capo dellUnipol e i maggiori esponenti dei Ds avvenute nelle giornate e ore cruciali della fallita scalata alla Banca nazionale del lavoro. Alla fine il giudice delle indagini preliminari Clementina Forleo ha rotto gli indugi chiedendo alle Camere la necessaria autorizzazione alluso processuale di quelle intercettazioni. Ma, pur essendo meritoriamente tra i pochi magistrati a sostenere la separazione delle carriere, la signora ha fatto un po di confusione tra i ruoli di giudice e di pubblico ministero. Ha adoperato a carico dei parlamentari espressioni indebitamente anticipatrici di unaccusa, o addirittura di una sentenza.
Per quanto siano i meno titolati a farlo, avendo il loro partito abbondantemente coperto e usato contro gli avversari analoghi sconfinamenti, i dirigenti ds protestano contro la pretesa della Forleo di indicarli in una ordinanza, prima ancora che essi vengano indagati e processati, come «consapevoli complici di un disegno criminoso di ampia portata» in ordine alla vicenda Unipol. E guadagnano la solidarietà garantistica di Berlusconi.
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