Quelle storie giovanili già viste che citano Muccino e Moccia

Il cinema italiano, sempre alla ricerca di formule seriali da sfruttare come fenomeno (i vari Notte prima degli esami e Manuale d'amore), ci propone ora il binomio cuore/amore nella casistica intercambiabile, e apparentemente problematica, del quindicenne che s’innamora della ventisettenne. Ecco quindi Stefano e Stefania (stesso nome, che coincidenza!) di Cardiofitness, pudica commedia diretta dall’esordiente Fabio Tagliavia e tratta dall’omonimo romanzo di Alessandra Montrucchio (Marsilio) che, non senza un’interessante ricerca formale, si sofferma più che altro sul contesto socio-economico e familiare dei due. Da una parte la Roma dei quartieri alti, autobiograficamente interpretata da Nicoletta Romanoff (l’aspirante velina in Ricordati di me di Muccino) che dà un certo spessore al personaggio di Stefania, aspirante scrittrice con madre e amiche più svaporate di lei, dall’altra quella periferica e pragmatica dell’esordiente Federico Costantini, scuola professionale e padre meccanico.
Purtroppo, nella ricerca disperata d’un equilibrio narrativo, il film finisce per non convincere né dal lato sociologico-mucciniano, né da quello sentimental-mocciano.

Perché il cuoricino in locandina e la didascalica scritta «Segui il ritmo del cuore» promettono emozioni che il film non sa mantenere.

CARDIOFITNESS (Italia, 2007) di Fabio Tagliavia, con Nicoletta Romanoff, Federico Costantini. 82 minuti

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