Quelle strane assunzioni fatte senza concorsi
17 Luglio 2005 - 00:00Fra i 31 entrati in organico senza selezione cè il figlio dellassessore ai Lavori pubblici che dichiara: «Dovrei forse dimettermi?»
Nostro inviato a Bari
«LAcquedotto pugliese ha dato più da mangiare che da bere». Da qualche giorno, a Bari la vecchia battuta di Mario Missiroli provoca solo riso amaro. Si è scoperta uninfornata di assunzioni illustri allAcquedotto, effettuata ai primi di luglio da Francesco Divella, ex amministratore unico, poco prima di lasciare lincarico.
Trentuno nuovi dipendenti: ventinove con contratto a termine, due a tempo indeterminato. Il tutto senza concorsi, bandi e selezioni trasparenti, sebbene lAcquedotto sia una società per azioni a capitale pubblico.
Lazienda oppone la tutela della privacy alle richieste di conoscere la lista dei trentuno, e questo non fa che alimentare pettegolezzi. Non passa giorno senza che spunti un nome e soprattutto un cognome. Di sicuro, tra i fortunati ci sono figli di direttori generali delle Asl e di sindacalisti («pseudosindacalisti accomodanti», li definisce con disprezzo la Cgil). Ma soprattutto cè il figlio dellassessore regionale ai Lavori Pubblici Onofrio Introna (Sdi). Lavvocato Pierluigi, 32 anni, preso con un contratto di un anno, «aveva un buon curriculum, lavrei assunto anche nella mia azienda. E poi se non è bravo non sarà riconfermato», spiega Divella. Il noto imprenditore della pasta, che rivendica le assunzioni («Era una situazione demergenza»), era stato nominato allAcquedotto dalla giunta di centrodestra guidata da Raffaele Fitto.
Lassessore Introna fa la vittima: «Ho già un figlio che lavora a Roma. Vorrà dire che anche questo sarà costretto a emigrare perché ha la colpa di avere un padre come il sottoscritto. Cosa dovrei fare: dimettermi unicamente perché mio figlio non ha il diritto di guadagnarsi da vivere in questa regione? Eppure è bravo e preparato».
Alleanza Nazionale attacca e presenta uninterrogazione parlamentare. Tra le competenze di Introna rientrano quelle sullAcquedotto, insieme allassessore al Bilancio.
Vendola minimizza il caso Introna: «È un fatto personale». E dà la colpa alla gestione targata centrodestra.
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