Franco Ordine
Fuoco alle polveri. E largo agli avvocati: faranno affari doro e diventeranno i protagonisti del duello. Sulla complessa contesa dei diritti tv, è in arrivo un bastimento carico carico di processi e azioni giudiziarie in sequenza. Diego Della Valle e i suoi ingenui alleati hanno lanciato un sassolino, da ieri ha preso a cadere giù dalla montagna unautentica valanga. Il primo provvedimento è stato firmato dai legali di Mediaset, al culmine del mancato accordo con la Rai sulla violazione dellesclusione perpetrata dalla trasmissione della Ventura «Quelli che il calcio...»: lazienda di Cologno Monzese ha citato in giudizio la tv di Stato e ha schierato al suo fianco la Lega professionisti, con la formula dell«adiuvandum», interessata cioè alla difesa del prodotto televisivo. Non si tratta di un banale polverone, dietro la decisa azione Mediaset cè un risvolto fondamentale per il futuro del calcio italiano. Se laffondo dei legali di Rti non dovesse sortire effetto alcuno, infatti il valore commerciale dei diritti di quella fascia oraria della domenica, dalle 13.30 alle 17, pagati 15 milioni di euro per 3 anni, alla scadenza del contratto in vigore, precipiterebbe fino allo zero assoluto. Con danno parziale per il bilancio dellazienda televisiva, ma con un colpo mortale ai bilanci delle società di serie A. «Visto che si parla di finti collegamenti, faremo un finto processo» la battuta di Antonio Marano, direttore acquisti dei diritti sportivi Rai. «Da avvocato mi candido a difendere la Rai» quella di Gene Gnocchi. Cabaret puro. Più preoccupato lintervento di Gennaro Malgeri, consigliere damministrazione. «Eccessivo laccanimento di Mediaset, non si rende un buon servizio al sistema complesso dei buoni rapporti tra tv che dovrebbe esserci anche in regime di concorrenza».
La seconda iniziativa è stata assunta dal patron dellInter Massimo Moratti: ha chiamato a raccolta Juve e Milan presso lo studio dellavvocato Guido Rossi, figura notissima dellambiente forense ed economico, a cui è stato affidato lincarico di assistere i tre club sotto attacco da parte di Della Valle e C. Si pensa a una richiesta di danni contro il consorzio calcio Italia (Palermo, Sampdoria, Lecce, Fiorentina). In un clima così conflittuale, lappuntamento di questa mattina a Milano, lassemblea delle società di serie A, ha perso appeal. Galliani e Zamparini, per la prima volta daccordo, hanno pronosticato un «nulla di fatto». Eppure, dietro le quinte, qualcosa di clamoroso è successo. Lassemblea della serie B, per bocca del presidente Vincenzo Matarrese, ha annunciato lintenzione di ritornare indietro sulla separazione consensuale. «Per ora è diventata impossibile la separazione» ha confermato Galliani. Senza accordo per la nuova Lega di serie A, i club di B si apprestano a cementare la posizione delle tre grandi.
Anche il tentativo, maldestro, di Della Valle e soci, di scatenare la bagarre per chiedere il commissariamento della Lega di Milano, è abortito. Lappello di Carraro è stato equivocato: se non fate laccordo voi, saranno altri, cioè i politici, a farlo per vostro conto la spiegazione ufficiale.
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