Quello stemma tanto discussso

Quello stemma tanto discussso

È diventato il giallo dell’estate: quel benedetto stemma della Repubblica di Genova, si può sapere com’era esattamente? Le opinioni, è bene dirlo subito, non sono affatto concordi. Qualcuno dice che la corona dello stemma deve essere reale e non ducale, che i grifoni dovrebbero avere la coda spinta verso l’alto e non tra le gambe (come invece pare che abbiano voluto i Savoia per punire l’arroganza dei genovesi), ma c’è anche chi sostiene che quelle storiche code erano già «penitenti» in tempi ben precedenti a quelli dei Savoia. Insomma, ognuno dice la sua e un margine di dubbio, a prescindere dalla documentazione storica che ancora oggi è possibile reperire, alla fine resta sempre.
Tutto è iniziato venerdì 19 agosto quando a pagina 39 abbiamo pubblicato un articolo intitolato «No global imbrattano lo stemma di Forte Sperone». Nel contesto dell’articolo si diceva, erroneamente, che quello stemma apparteneva alla Repubblica di Genova.
Passa qualche giorno e un nostro affezionato lettore, Carlo Aliverti, ci manda una lettera specificando che no, quello non era lo stemma della Repubblica di Genova bensì quello dello Stato Sardo. «Forse - ironizzava il lettore nella lettera pubblicata martedì 23 - l’ignoto imbrattatore intendeva dopo 190 anni protestare contro la forzata annessione della Repubblica di Genova allo Stato Sardo e alla “tirannia” dei Savoia?!?».
A corredo della lettera avevamo messo un’altra fotografia dove si vedeva lo stemma genovese che viene attualmente utilizzato dal Comune di Genova. Problema risolto? Ma neanche per idea. Mentre arrivano decine di telefonate in redazione, il lettore Aliverti ci riscrive e ci fa sapere che neppure quello era lo stemma dell’antica Repubblica di Genova: ci eravamo sbagliati di nuovo perché quello era invece lo stemma del Comune di Genova. La seconda lettera di Aliverti viene pubblicata martedì 30 con la risposta del nostro Ferruccio Repetti che proponeva un altro stemma che il Mil, il Movimento indipendentista ligure, ci aveva assicurato essere quello buono.
Partita finita, dunque? E figuriamoci. Ieri un altro lettore, lo studioso Gherardo Rapallo, ci ha scritto sostenendo che «Lo stemma riportato nell’articolo non è quello della Repubblica di Genova, ma quello del Comune e la corona indicata non è quella reale». Non solo. «Anche l’ormai nota questione delle code rivolte verso l’alto - insiste Rapallo - non credo affatto indichi l’autenticità dello stemma della Repubblica genovese. Osservando alcune monete, sembra che già nel 1793 (Dogi Michelangelo Cambiaso e poi Giuseppe M. Doria) le code fossero state rivolte verso il basso e poste tra le zampe dei grifi. Oltretutto, ciò sembrerebbe scagionare i Savoia dall’accusa di aver umiliato lo stemma genovese».
A questo proposito il lettore ci ha consigliato di visitare un sito Internet (www.ilcaffaro.com/stemma.php) dove ci sono alcune immagini dello stemma della Repubblica di Genova. Ci siamo andati e qui riportiamo una delle figure contenute nell’Atlas Major di Frederick de Wit (1680 circa) conservato al Museo Navale di Pegli. Il titolo dello stemma è «Reipublicae Genuensis Ducatus et Dominii» ad opera di Jan Jansson. È quello giusto? Lo speriamo.

Una curiosità: nello stesso sito c’è un altro stemma stilizzato della Repubblica, risalente al 1576, dove si vede chiaramente che i grifoni hanno la coda tra le gambe. Vuoi vedere che i Savoia non c’entravano niente davvero?

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