La Quercia fa ombra a Penati

Gianandrea Zagato

Filippo Penati ha perso. La nuova nomenklatura della segreteria della Quercia ambrosiana non premia il presidente della Provincia, che ha portato in dote un milione di voti. Il fedelissimo Carlo Cerami non è più il coordinatore cittadino, ruolo che va a Matteo Bianchi già responsabile lavoro Ds e legato al segretario Franco Mirabelli.
Esce anche Nora Radice, organizzatrice storica del botteghino milanese, ed entra Marco Campione e con lui Pietro Torresan - rappresenterà le associazioni, senza nemmeno averle interpellate - e il consigliere comunale Pierfrancesco Maran. Ma nella nuova segreteria c’è pure l’avvocato Ettore Martinelli, i cigiellini Graziella Carneri, Bruno Cerri e il professor Vittorio Angelini. Tutti vicini all’europarlamentare Antonio Panzeri. E proprio l’ex segretario della Camera del Lavoro è il vincitore di questo cambio, che porta da tredici a diciannove i membri.
Ennesima prova che il patto Penati-Panzeri non ha retto, che l’inquilino di Palazzo Isimbardi al «tavolo» vuole sempre stare a capotavola ovvero imporre esclusivamente la sua visione. Atto d’accusa che dovrebbe suggerire a chi siede al «tavolo» con Penati di avere a disposizione solo tavoli rotondi o quadrati. Boutade che circola nell’entourage del presidente della Provincia, che ha avuto un colloquio telefonico con Piero Fassino sul tema della segreteria diesse e di chi, in futuro, dovrà essere il segretario.

L’attuale, Pierfrancesco Majorino, lascia al prossimo congresso e Penati non vuole certo avere su quella poltrona un uomo legato a Panzeri. Eppure, anche quando lui, Penati, divenne segretario della federazione milanese dovette ringraziare Panzeri. Che, evidentemente, vince sempre.

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