Un intero paese in festa, una delegazione di ben venti parenti sugli spalti del «San Nicola», una maglia che andrà in cornice. Così Fabio Quagliarella saluta il suo battesimo azzurro, la sua grande cavalcata verso la maglia della Nazionale che solo sei mesi fa sembrava un sogno neanche pensabile.
Il «day after» del grande debutto, Quagliarella torna a Bogliasco accolto dalle pacche sulle spalle di mister Novellino che gli «rimprovera» di aver giocato solo cinque minuti, e salutato con affetto da tutti i compagni, Flachi compreso. La prima chiamata in azzurro sembrava già avergli regalato una grande soddisfazione, «poi la conferma dopo lo stage, la possibilità di andare in panchina ed anche l'esordio - racconta ancora emozionato Quagliarella -. Non potevo proprio pensare che andasse meglio. Nei giorni di Coverciano sono andato bene e Donadoni mi aveva fatto capire che avrei avuto la possibilità di andarmi a sedere vicino a lui. La cosa mi ha riempito d'orgoglio visto che, per lasciarmi spazio, sono andati in tribuna Rocchi e Gilardino». Cinque minuti di partita a risultato già acquisito ma comunque «l'emozione più grande della mia carriera - continua -. Tutto è stato ancora più entusiasmante perché in tribuna ho invitato tutti i miei famigliari: avevo 20 biglietti a disposizione e li ho occupati tutti. Da Castellammare (paese d'origine del giocatore che ha salutato il debutto del suo beniamino con una festa in piazza ndr) sono arrivati in auto, treno e autobus e un mio amico è voluto venire da Londra».
Il battesimo azzurro di Quagliarella ha coinciso con un momento delicato per la Nazionale e per il suo tecnico: «Il mister è stato bersagliato dalla stampa, ma la cosa non ha influito né su di lui né sul gruppo. Ci sono grandi campioni che sanno come vanno prese certe cose e l'ambiente è rimasto serenissimo». C'è chi giura che a Coverciano in molti, tra procuratori di passaggio e compagni d'azzurro abbiano tentato Fabio per la prossima stagione, ma lui smentisce: «Nessuna tentazione, non si parla di mercato». Al fischio dell'arbitro non ha voluto partecipare al consueto scambio di maglie con gli avversari: «Sono fuggito negli spogliatoi. C'era un addetto al campo che me l'ha chiesta ma gli ho risposto che non l'avrei lasciata manco morto: questa me la metto in cornice!».
Dall'azzurro al blucerchiato, il doriano dovrà fare gli straordinari perché tra infortuni e squalifiche la Sampdoria contro il Chiedo sarà in piena emergenza. Bonazzoli, operato ieri mattina alla mano del professor Morello, tornerà disponibile solo la prossima settimana. Per lui un tutore speciale che gli permetterà di lavorare senza subire traumi.
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