Oggi essere di destra non è più un tabù. L’unico tabù che funziona nella politica italiana è un altro: essere comunisti. Può sembrare un paradosso, se consideriamo che l’Italia, almeno nominalmente, è ancora una Repubblica antifascista, ma non lo è più nei fatti. Perché, se è il senso comune quello che fa i tabù, oggi il senso comune è di destra. Se non sono la maggioranza del Paese, i modelli culturali e le gerarchie di valore del berlusconismo rappresentano la metà degli italiani. Come vogliamo chiamarlo, se non senso comune? \ La cosa curiosa è un’altra: lo sdoganamento della destra è avvenuto largamente nonostante la destra stessa. Quando lo sceriffo Gentilini da Treviso fa certe affermazioni sugli immigrati extracomunitari o i meridionali, credo che si renda impresentabile per chiunque, non solo per le anime belle del progressismo.
Quando Francesco Storace a cui si chiede di dire qualcosa di destra esplode con il suo famigerato: «A froci!», che sia vero o no, trasforma questo epiteto in un motivo ricorrente nell’immaginario. C’è una destra che vive con autocompiacimento il proprio becerume. È ovvio che a questo punto Yukio Mishima si rivolterebbe nella tomba. Ma Mishima, si sa, non porta voti.Questo becerume farebbe rigirare nella tomba Mishima
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