«Questo piano mette a rischio lo sviluppo»

(...), a una vera e propria aggressione da parte del fisco. Noi sappiamo che invece queste imprese hanno fatto lievitare le vendite all’estero, dall’11% al 18% ed hanno proseguito nella ricerca e nell’innovazione.
Sono solo alcuni dei dati scaturiti dalla ricerca dell’Osservatorio voluto dalla Compagnia delle opere di Milano, che mettono in luce l’importanza di un sistema di relazioni che fa perno su Malpensa. Anche l’andamento del fatturato per il 45% delle imprese è aumentato rispetto all’anno passato. L’internazionalizzazione è in aumento con le vendite all’estero che passano dall’11 al 18% e questo è un segnale di grande vitalità. Il numero di imprese che ha effettuato investimenti si è ridotto rispetto allo scorso anno, dal 77 al 66% e anche le previsioni sugli investimenti futuri passano dal 63 al 53%. E naturalmente il 27% delle imprese incontra difficoltà nei rapporti con le banche. Le imprese dunque temono in futuro di dover ridimensionare lo sviluppo delle attività e il progetto di ridimensionare Malpensa complica le loro prospettive.
Per dare ossigeno al credito, con la Camera di commercio di Milano, d’intesa con le associazioni d’impresa dell’artigianato e della cooperazione abbiamo deciso di dare vita ad uno sportello unico, che faccia da garante.

Una vera e propria «banca di garanzia» che mette assieme la massa critica delle risorse rappresentate dalle realtà che associano le piccole medie imprese per affidare a un unico Consorzio fidi la gestione del credito. Uno strumento necessario che dovrà accompagnare lo sviluppo di un territorio che non può accettare il ridimensionamento del grande hub di Malpensa.
Massimo Ferlini
*presidente CdO Milano

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