A questo punto però urge un pellegrinaggio alla Madonna di Pompei. Dopo linfilata di sconfitte delle scorse settimane, la partita contro lUdinese sembrava quella giusta per rimetterci in pista e ritrovare un briciolo di morale. E francamente sul due a zero la speranza sembrava più che lecita. Invece, oramai, non ne va proprio una giusta. Lasciamo stare il rigore contro, anche se ormai è diventato un vero leit motiv. Però dico, quel fedifrago di Quagliarella, nato a Castellammare di Stabia, proprio al San Paolo si doveva inventare un gol che non azzeccherebbe nemmeno riprovandolo cento volte? Comunque la situazione comincia a farsi preoccupante. La difesa è troppo allegra, la girandola dei portieri non sta portando buono, ma soprattutto la squadra sembra aver completamente perso la lucidità dei tempi migliori che, mi rendo conto, dipendeva molto dalla forma fisica. E ora i ragazzi sembrano aver finito la benzina. Davanti, poi, non ne parliamo.
Francamente non me la sento di gettare la croce sugli erroracci di Lavezzi (ieri sul finale ne ha fatti un paio da disperazione) perché senza di lui, che scorrazza generosamente a tutto campo, sarebbe notte fonda.
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