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Qui Manchester Ferguson ha mezza squadra ko e fa gli scongiuri per Wayne

Con Wayne Rooney in dubbio, il Manchester United attende il Milan tra assenze eccellenti e un futuro societario sempre più complicato. Da una parte l’appuntamento europeo, dall’altra i debiti esponenziali della società, oltre 780 milioni, la campagna dei tifosi contro i Glazer, il tentativo di scalata dei «Red Knights», facoltosi uomini di affari tifosi dello United. In mezzo Sir Alex Ferguson a cui l’Old Trafford si affida con fideistica speranza. Perché solo il manager scozzese, con la sua inarrivabile esperienza, può traghettare i «red devils» attraverso i pericoli di un momento meno sereno di quanto non suggeriscano i risultati del campo. Problemi anche dall’infermeria. Se ha appena ritrovato Rio Ferdinand, domani lo United dovrà rinunciare ad altri due difensori, John O’Shea e Wes Brown, infortunatosi domenica al metatarso. Al suo posto ballottaggio tra l’esperienza di Gary Neville e l’esuberante freschezza del brasiliano Rafael. Michael Carrick è squalificato (espulso all’andata), Anderson infortunato e Ryan Giggs non ha ancora recuperato dalla frattura al braccio. Ma soprattutto sono le condizioni di Rooney a preoccupare. Alle prese con un’infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio, Ferguson ha seminato più dubbi che certezze, promuovendo sul campo Dimitar Berbatov. Con Michael Owen indisponibile fino al termine della stagione, possibile l’impiego del bulgaro unica punta.

Ma solo in caso estremo.

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