Inutile insistere, Leonardo e il Milan non cambiano tattica. A Mourinho che incalza e sfotte, anzi che denigra e offende, lui porge laltra guancia con cristiana rassegnazione. Così si comporta anche Galliani chiamato in causa per la storia delle date. «È il mio stile» ribadisce il brasiliano. Che sia Borriello sotto tiro, oppure la squadra («per perdere dovevamo restare in 6»), non modifica il suo profilo. «Anche se perdessi tutte le partite» è la sua chiosa. «Sono tutte esagerazioni, non mi sento insultato, la gente che sta fuori osserva e capisce» la spiegazione complessiva data alla strategia pacifista che comincia a trovare qualche opposizione nel popolo rossonero. Perciò voltare pagina oggi col Livorno è doppiamente utile: per la classifica (il Napoli incalza) e per mitigare le ferite da derby, senza «massacrare» i protagonisti dellesclusione dalla coppa Italia, difesi dufficio, a eccezione naturalmente di Abbiati, elogiato per il ritorno 10 mesi dopo linfortunio ma non ancora promosso al rango di titolare in campionato.
Pirlo è rimasto a casa per un acciacco muscolare, al suo posto sicuro il rientro di Seedorf, con Zambrotta reintegrato in difesa: sono queste le novità. Garanzie sul rigorista, sarà ancora Ronaldinho («Era molto dispiaciuto per il derby perso più che per il rigore sbagliato»), sulla conferma di Huntelaar («è una risorsa») e su Pato («torna tra 2 settimane»).FOrd
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