Quindicenne stuprata al parco in pieno giorno

Claudia B. Solimei

da Bologna

L’hanno violentata a turno, prima uno e poi l’altro, sotto gli occhi dell’amico tenuto a bada con un coltello, sabato pomeriggio sulle prime colline di Bologna, nel parco pubblico di Villa Spada che si arrampica su fino al santuario di San Luca: una zona residenziale, a ridosso dello stadio, dove si alternano ville e villette, ma dove negli ultimi anni sono spuntati anche tanti accampamenti abusivi abitati da immigrati, di solito clandestini, la maggior parte dell’Est Europa, che vivono in condizioni precarie dentro case abbandonate o nel fitto della vegetazione.
La vittima della drammatica aggressione è una ragazzina di solo 15 anni che era in compagnia di un amico, di 17, sui quali vige l’inevitabile riserbo degli inquirenti, vista l’età. Di certo si sa che erano andati al parco per trascorrere un pomeriggio insieme, poi però sono stati avvicinati da due giovani, forse romeni, tra i 20 e i 30 anni. I due li hanno convinti a seguirli fino a una zona più defilata, nascosta dalla vegetazione, dove hanno sfoderato i coltelli e hanno consumato la doppia violenza sulla ragazzina, sotto gli occhi impotenti dell’amico. Quindi la fuga con un motorino, non prima di avere rapinato la coppia degli oggetti personali. Ora in città è caccia agli aggressori, si setacciano le capanne di fortuna dei clandestini, anche se nessuno vuole diffondere un allarme-stranieri. «Tireremo le somme a fine indagine» si limita a dire il questore, Francesco Cirillo. In serata è arrivata la proposta della Lega Nord provinciale di Bologna, che ha avanzato l’ipotesi di una taglia che aiuti a individuare i violentatori della quindicenne. La paura è tanta, e il pensiero corre immediatamente all’altro episodio verificatosi due settimane fa a Milano, quando una ragazza fu violentata sotto gli occhi del fidanzato da un «branco» di giovani rom.
Ieri è stato il pianto disperato della ragazza ad attirare l’attenzione di alcuni passanti, quindi la prima telefonata ai genitori, subito dopo alla polizia. La ragazzina è stata portata in ospedale, medicata e sentita dal pubblico ministero Licia Scagliarini: sia lei sia l’amico 17enne hanno descritto gli aggressori come stranieri, basandosi sull’aspetto fisico e il linguaggio usato. La stessa pm ha parlato di un «allarme sociale, evidente e inevitabile» a proposito di un episodio di violenza così grave che ha ben pochi precedenti a Bologna: «È un caso unico - ha confermato il questore - nel senso che, agli atti, è il solo che abbiamo di questa gravità». Quindi l’appello ai cittadini: «Se qualcuno ha visto qualcosa, ci dia una mano». In serata è arrivata anche la reazione del sindaco Sergio Cofferati, in nome di una città non abituata a episodi del genere: «È un fatto gravissimo per la violenza e per le modalità con le quali si è svolto» è stato il suo commento. Ma il Comune è pronto anche a fare di più: «Sulla base delle risultanze dell’auspicabile arresto - ha aggiunto Cofferati - decideremo tutte le azioni amministrative necessarie ad aiutare l’azione delle polizie di Stato per assicurare ai cittadini quella legalità e quella sicurezza che abbiamo richiamato più volte negli ultimi mesi». Il procuratore capo Enrico Di Nicola, invece, ha fornito una lettura sociale di quanto avvenuto: «Siamo giunti a una situazione di degrado culturale e sociale che, mi pare, è alla base di questi fatti».
Nel parco di Villa Spada, ieri, non c’era molta gente: «È una storia terribile - osserva una ragazza - ma è vero che negli ultimi tempi qui si vedono persone strane».

«Spesso mi è capitato di incontrare qualcuno che barcolla in mezzo alla strada, ubriaco» ricorda un residente. Troppo poco per trarre conclusioni, ma la polizia è fiduciosa: «Faremo di tutto per prenderli - assicura il questore -. Speriamo sia questione di ore, non di giorni».

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