Mattarella: "Mosca ha demolito l'equilibrio della pace"

Convocato da Tajani l'ambasciatore russo in Italia. Su Mosca: "L'aggressione a Kiev un macigno per l'Ue". "Su Gaza: "Disumano ridurre alla fame un'intera popolazione, è intollerabile"

Mattarella: "Mosca ha demolito l'equilibrio della pace"
00:00 00:00

Sergio Mattarella, nel corso del suo intervento durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale con la stampa parlamentare, ha affrontato alcuni dei principali temi dell'attualità politica del nostro Paese ma non solo, perché è arrivato nelle ore in cui si discute del suo inserimento nella lista dei russofobi da parte di Mosca. Per Mattarella, "sul piano della realtà delle relazioni internazionali la scelta e la postura della Russia hanno, più che stravolto, cancellato l'equilibrio; equilibrio che garantisce la pace e dissuade da avventure di guerra. È la storia - maestra di vita - che insegna che, fin tanto che non saremo riusciti a eliminare dalla vita internazionale le tentazioni di dominio su altri popoli (ciò che, più o meno, equivale a far scomparire il male dall'umanità), è l'equilibrio che impedisce di seguire le tentazioni di dominio".

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, convocato l'ambasciatore della Federazione russa in Italia per contestargli l'inserimento del presidente della Repubblica, ma anche di altre cariche istituzionali, in quell'elenco. L'ha reso noto la Farnesina con una nota in cui si specifica che "il ministro Tajani considera l'inserimento della persona del capo dello Stato in questo elenco una provocazione alla Repubblica e al popolo italiano e offre la sua solidarietà istituzionale e personale al presidente Mattarella". Nel suo intervento al Quirinale, per altro, il capo dello Stato ha condannato la "la postura aggressiva della Russia in Ucraina: un macigno sulle prospettive del continente europeo e dei suoi giovani". Questi mutamenti, ha aggiunto, "così profondi e inattesi, hanno provocato, tra le altre conseguenze, un comprensibile disorientamento nelle pubbliche opinioni. Disorientamento aggravato da una abile e perversa opera di diffusione di false notizie e false raffigurazioni".

È stato un intervento completo, anche dal punto di vista internazionale, durante il quale il Presidente ha sottolineato che "l'incredibile bombardamento della Parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza è stato definito un errore. Da tanti secoli, da Seneca a S. Agostino, ci viene ricordato che 'errare humanun est, perseverare diabolicum'" e che "è difficile, in una catena simile, vedere una involontaria ripetizione di errori e non ravvisarvi l'ostinazione a uccidere indiscriminatamente". A fronte dei mutevoli e labili equilibri internazionali, ha poi detto Mattarella, servono "adeguate capacità difensive dei Paesi raccolti nell'Unione Europea, perché questa possa realmente svolgere il ruolo cui è chiamata: essere attrice di sicurezza e promotrice di pace. A questo corrisponde l'urgente necessità della costruzione della politica estera e di difesa comune. Comune politica estera e di difesa anche allo scopo di rendere effettiva e non illusoria la sovranità dei suoi Paesi membri, condividendone aspetti di dimensione sovranazionale".

Talvolta, in questo periodo, ha sottolineato Mattarella, "penso a un elemento che, nei decenni scorsi, dopo la seconda guerra mondiale, contribuiva a sorreggere la pace sul piano mondiale e ad agevolare lo sviluppo nel mondo: l'aspirazione di numerosi Stati, grandi, medi e piccoli, a essere, piuttosto che temuti, come avveniva nel passato, ammirati per il loro sistema e stile di vita; ed essere, di conseguenza, ascoltati e seguiti". Ma oggi, ha aggiunto, "molti protagonisti della vita internazionale aspirano a essere temuti più che stimati e ammirati. Questa scelta può, forse, produrre qualche vantaggio nell'immediato ma colpisce, incrina ampiamente e forse azzera, per il futuro, fiducia, prestigio, autorevolezza". In questo modo "vengono ignorate le esperienze che la storia presenta con evidenza: autentiche lezioni, da non dimenticare; perché la vita del mondo non inizia oggi e tanto è stato già visto nel passato. I tanti elementi di novità che contrassegnano questa nostra epoca dovrebbero indurre a ben altre scelte".

Non ha mancato di toccare temi delicati e vicini come l'aggressione del rabbino francese nell'area di servizio Villoresi in provincia di Milano. "Una diffusa tendenza alla contrapposizione irriducibile, alla intolleranza alle opinioni diverse dalle proprie, al rifugio in slogan superficiali e in pregiudizi, tra i quali riaffiora, gravissimo, l'antisemitismo, che si alimenta anche di stupidità", l'ha definita il presidente della Repubblica.

Il presidente della Repubblica ha anche spiegato che "per quanto riguarda il rapporto tra politica e giustizia non posso che rifarmi all'immagine - adoperata dieci anni addietro - di istituzioni che non si avvertano come fortilizi contrapposti, con l'obiettivo di conquistare spazi in territorio altrui ma parti di un sistema - disegnato dalla Costituzione - in cui si rispettano i propri limiti, perché è doveroso e perché in questo rispetto risiede la vera garanzia di tutela dei propri ambiti di attribuzione".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica