Quota Pirelli in Capitalia: slitta l’accordo

da Milano

Ultime limature all’accordo per la distribuzione della quota dell’1,92% che Pirelli detiene nel patto di sindacato di Capitalia e che ha messo in vendita. La spartizione tra gli altri 17 membri del patto verrà messa nero su bianco dal presidente dell’accordo Carlo Ripa di Meana nelle prossime ore, in base alle definitive manifestazioni di interesse degli altri aderenti. Intanto la banca olandese Abn Amro ha fatto sapere al presidente Ripa di Meana la sua disponibilità a crescere nell’azionariato del gruppo romano rilevando anche l’eventuale inoptato della quota dell’1,92% ceduta da Pirelli. Lo ha riferito ieri all’agenzia Reuters una fonte vicina al patto. «Abn Amro si è detta disponibile a sottoscrivere la sua quota e anche l’eventuale inoptato che dovrebbe aggirarsi intorno allo 0,5%», ha detto la fonte. La decisione da parte dei soci di Capitalia sta maturando in queste ore. Doveva essere pronta già ieri, ma a bloccarla sarebbero stati alcuni soci minori che non avevano ancora fatto conoscere al presidente del patto di sindacato le loro intenzioni. Pirelli ha fatto sapere agli altri azionisti di controllo il mese scorso l’intenzione di cedere la propria quota. In base alle norme che regolano i rapporti fra i soci, in caso di uscita di uno dei pattisti le azioni devono essere cedute agli altri soci in prelazione e pro-quota. L’eventuale inoptato può anch’esso essere venduto all’interno del patto. L’operazione, come noto, vale 332,5 milioni: tanto incasserà Pirelli per la cessione dei suoi 49,7 milioni di titoli al prezzo stabilito dalle regole del patto di 6,69 euro per azione. Secondo la ripartizione proquota ad Abn spetta lo 0,5%. Segue la Fondazione Manodori di Reggio Emilia, con lo 0,25%, e la FonSai con 0,15 per cento. Tra fli altri soci interessati a crescere ci sono anche la Tosinvest di Angelucci (che ha il 2,1% del capitale), Toti e Fininvest con l’1% cadauna, e Merloni (0,4%).

Molti di loro potrebbero partecipare anche all’inoptato. Per questo non è ancora chiaro l’assetto finale del patto. In ogni caso Abn Amro dovrebbe prendere da un minimo di 0,5 a un massimo di 0,9%, arrivando dall’attuale 7,6 fino a un possibile 8,5 per cento.

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