Canali protetti per gli arrivi in mare, più cooperazione internazionale, rivedere le quote per gli ingressi in Italia e in Europa, in particolare dai Paesi mediterranei che vivono rivolte e instabilità. È quanto chiede la Fondazione Migrantes della Cei dopo lennesima tragedia in Puglia. «Credo che occorra lavorare maggiormente per creare dei canali protetti, soprattutto in questa stagione, con la situazione del mare che non sempre è favorevole», dice monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, ai microfoni della Radio Vaticana, rispondendo a una domanda su quali politiche attuare dopo che negli ultimi anni lunico strumento sono stati i pattugliamenti. «Un secondo lavoro - prosegue - è certamente quello nellottica della cooperazione internazionale, che in questi ultimi anni, da parte di tutti gli Stati europei e non solo, anche alla luce della crisi, si era praticamente azzerata o quasi».
Secondo il direttore dellorganismo Cei, poi, «un terzo livello è provare a rileggere anche la modalità con cui entrano gli stranieri in Italia e in altri Paesi in Europa, per dare quote maggiori soprattutto ad alcuni Paesi che in questo momento sono al di là del Mediterraneo e vivono la drammatica situazione di rivoluzioni e di instabilità».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.