Il raìs torna all’attacco: «Siete come Hitler»

Tripoli Con un’alternarsi di fortune militari che ricorda in scala ridotta le vicende della seconda guerra mondiale, continuano i combattimenti tra i ribelli sostenuti dalla coalizione internazionale e le forze fedeli al regime di Muammar Gheddafi. Ieri i lealisti hanno non solo fermato l’avanzata dei rivoltosi in direzione della città natale di Gheddafi Sirte, ma sembra che abbiano anche efficacemente contrattaccato, costringendo gli avversari a retrocedere per diverse decine di chilometri, abbandonando prima Ben Jawad e poi attestandosi a difesa dell’importante centro petrolifero di Ras Lanuf di cui avevano preso il controllo appena 48 ore prima. I lealisti utilizzano con grande abbondanza missili di tipo Grad, che mettono in grande difficoltà i rivoltosi.
Intanto a Tripoli è ricomparso in pubblico il figlio di Gheddafi Khamis, dato per morto diversi giorni fa. La televisione del regime ha mostrato ieri immagini del 32enne figlio del Colonnello mentre, in divisa militare, stringeva mani tra la folla radunatasi davanti alla caserma-bunker di Bab el Aziziya a Tripoli dove si dice che sia rifugiato il padre. Il sesto figlio di Gheddafi è al comando della 32ª Brigata, conosciuta in Libia come Brigata Khamis, una unità di elite che conta circa 10mila uomini, di cui molti mercenari stranieri. La Brigata Khamis è ritenuta la più agguerrita e spietata dagli insorti.

Nelle scorse settimane si era diffusa la voce che Khamis fosse morto in un ospedale di Tripoli per le ferite riportate in un attacco suicida lanciato contro Bab el Aziziya da un pilota dell’aviazione libica passato all’opposizione. Il regime aveva smentito la notizia.
Anche Gheddafi ieri è tornato a far sentire la sua voce e ha paragonato a Hitler i capi della coalizione che lo attaccano.

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