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Da Rabat a Fès: il Marocco più chic che non ti aspetti

Viaggio fra le destinazioni più eleganti del Paese: le città imperiali firmate Relais & Châteaux. E la magia diventa a cinque stelle

Elena Luraghi

C'era una volta il tour delle città imperiali. Suq, medine, mederse, il fascino delle cicogne sulle mura color ocra che abbracciano il cuore antico delle città. La classica scoperta del Paese più affascinante del Maghreb si può però compiere aggiungendo un pizzico di fantasia alla visita.

Come infatti suggerisce Relais & Châteaux con il programma Routes du Bonheur (Strade della felicità), viaggiare non è una semplice immersione in un tourbillon di luoghi ad alta densità di meraviglie, ma un'esperienza di vita.

Nelle strutture selezionate dall'associazione, tutte elegantissime, si mangia a km zero, il personale assunto è locale, le ricette di piatti marocchini abbondano e quando arrivi non trovi un semplice receptionist ma un Maître de Maison che ti accoglie come se fossi giunto in casa di amici. La chiamano Art de Vivre, e fa davvero la differenza.

A Rabat, la capitale, la prima esperienza è la colazione nel giardino di Villa Diyafa, un boutique hotel di sole 10 suite nell'elegante quartiere delle ambasciate. Sotto gli ombrelloni color panna, la giornata comincia fra i colori e i profumi del giardino: un luogo discreto, avvolto da quella luce speciale che prima ancora degli ospiti aveva già affascinato il Maître de Maison Harry Leitner. Svizzero trapiantato in Marocco, ha collaborato con gli architetti francesi dello Studio Mhna, dando il suo personale contributo alla filosofia del luogo: «Mi sono ispirato a Ziryab, un genio del IX secolo, poeta e musicista raffinatissimo, partito dall'Iraq per portare in Marocco quello che oggi chiameremmo un tocco di contemporaneità glamour».

La stessa magia di Villa Diyafa ritorna in città, nella kasba bianca e azzurra del XII secolo avvolta dal fucsia brillante delle bouganville in fiore; nel sito di Chellah dove i resti della civiltà Romana si mescolano a cupole e minareti; nel quartiere di Hassan con il mausoleo in marmo bianco e le centinaia di colonne, simili a una scultura di land-art, di un'antica moschea incompiuta. Poi, lungo i viali incorniciati da architetture Art Déco arrivano punte di modernità come il Museo d'Arte Contemporanea Mohammed VI (nell'attesa che venga completato, entro il 2019, il più grande teatro coperto di tutta l'Africa).

Se la capitale guarda al futuro, Meknès è cristallizzata in un'allure di nostalgia. Le sue quattro mura di cinta si allungano per 52 km abbracciando secoli di storia e capolavori come i granai del 17-18° secolo, o l'antica scuderia reale, in parte distrutta dal terremoto del 1755, dove vivono oltre 3.000 cicogne stanziali, comodamente alloggiate sulle antiche mura color ocra. Da lì per raggiungere Fès conviene imboccare la strada che passa per la città Romana di Volubilis, il sito archeologico meglio conservato del Marocco, e poi proseguire lungo la Route Nationale in un paesaggio da cartolina ricamato da distese infinite di ulivi. Una poesia per l'anima, che anticipa l'incanto dell'arrivo in città. «L'essenza di Fès è rivelata dai suoi soprannomi», racconta la guida Mohammed Korkari: «La chiamano la misteriosa perché la sua medina, la più grande del Marocco, conta ben 9400 fra vie e vicoli; aristocratica perché era abitata da ricchi commercianti che controllavano il transito delle carovane; e infine santa, per via delle moschee, oltre 300». Nella medina, dove la frenesia del suq ti travolge con le contraddizioni tipiche di ogni realtà araba, si aprono improvvise oasi di silenzio come il Riad Fès, un eden di grazia e raffinatezza con cinque case di epoche diverse affacciate su altrettanti cortili. Qui si beve champagne al tramonto, in terrazza, ammirando il sole che si spegne sui tetti della città. Si cena nel ristorante capeggiato dalla giovane chef marocchina Amal Belarbi. Si dorme nelle suite in stile marocchino o andaluso-contemporaneo, in una dimensione d'eleganza che ha il ricordo dei tempi passati. Il must è la Royal Suite, la preferita da vip come Scarlett Johansson e Sigourney Weaver. Anche perché è stata creata seguendo i consigli di un interior designer sui generis, la principessa del Marocco.

Informazioni: www.relaischateaux.com/it. Tariffe: la Route du Bonheur «il Marocco delle città imperiali» parte da 791 euro e include 2 notti per 2 persone, a Rabat e Fès.

Info sul Paese: www.visitmorocco.

com.

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