da Milano
«Non è carino tra colleghi chiedere la chiusura di un giornale». Chiara Geloni è il vicedirettore di Europa, il quotidiano della Margherita che Santoro ha «ridicolizzato» nel suo consueto prologo di Annozero, chiamandolo «giornale semi clandestino, che nonostante i cospicui finanziamenti pubblici, non legge nessuno». Una sfuriata legata, secondo la Geloni, a un articolo di qualche giorno prima. «Il nostro quotidiano - dice la Geloni al Giornale - lo aveva criticato per la puntata del 17 aprile, quella con Fuksas, dicendo che il Pd ha perso le elezioni perché una parte della sinistra fa una televisione così». Laccusa contenuta nellarticolo del 27 aprile, firmato da Stefania Carini, era quella di creare una «realtà alterata, fatta di tanti Annozero». Accusa amplificata da altri articoli, dal Riformista alla Stampa, contro la «gauche al caviale che ha perso di vista lItalia vera». «Lui si è evidentemente risentito - prosegue la Geloni - ha parlato di noi come un giornale clandestino, dicendo che per fortuna non ne sentiremo più parlare».
La risposta di Europa è stata affidata a un corsivo in prima pagina firmato Robin, pseudonimo dietro il quale si nasconde il direttore del giornale dl, Stefano Menichini: «Con tutti i problemi che ha, Santoro ha trovato il tempo pure di prendersela con Europa, rea di averlo criticato. Per punizione, ne ha pronosticato la rapida chiusura. Leditto di Salerno».
In effetti i destini del foglio dielle sono legati a doppio filo con quelli dellUnità, visto che i due partiti di riferimento dei giornali potrebbero essere accorpati. «La fusione con lUnità - dice la Geloni - è in effetti un tema che ci preoccupa. Quello di Santoro non è stato un gesto carino».
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