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Raccolta boom (+24%) Possibile shopping

Accantonata l’idea di acquisire Banca Sara, sulla scrivania di Ennio Doris ci sono già altre due «occasioni» per accelerare la crescita di Mediolanum, fatte recapitare da altrettante banche d’affari. «Sono convinto che il settore andrà verso una forte concentrazione, perché tante realtà non riusciranno a stare sul mercato», prevede il numero uno di Mediolanum. La voglia di shopping quindi resta anche perché, aldilà della battuta d’arresto degli utili del primo semestre (-21% a 85 milioni), il motore del gruppo lavora a pieno ritmo: a fine giugno la raccolta netta è cresciuta del 24% a 2,6 miliardi, mentre le masse amministrate hanno toccato i 43 miliardi (più 30%). I risultati semestrali «hanno risentito del forte calo dei tassi Euribor» e delle tensioni verificatisi sui titoli di Stato europei per la paura del contagio greco, spiega Doris, ma l’impatto è stato «compensato dal forte incremento della raccolta, giunta a livelli record». Le cose stanno andando come ci attendevamo», ha assicurato il banchiere agli analisti. «Siamo soddisfatti, tutto ciò che avevamo annunciato ad inizio anno si è verificato. Le prospettive per il prossimo futuro» sono positive, grazie al «trend di risalita dei tassi d’interesse» e al «possibile recupero del fair value». Tanto che gli obiettivi dell’anno sono confermati, così come la «forte crescita dei profitti» prevista per il 2011. Intanto la controllata Banca Mediolanum si espande (+9% a 2,18 miliardi la raccolta netta) così come le masse di Banca Esperia, la joint venture con Mediobanca dedicata ai clienti private, che registra però un utile in calo del 22 per cento. Positiva, in ogni caso, la reazione in Piazza Affari, dove il titolo ha guadagnato il 2 per cento.

Doris replica anche alla bacchettata di Mediobanca all’industria dei fondi (secondo uno studio negli ultimi dieci anni hanno reso molto di più i Bot): «É sbagliato basarsi sullo specchietto retrovisore, nell’ultimo decennio la Borsa non ha dato risultati ma la storia insegna che chi investe durante una crisi ha forti prospettive di guadagno». Nella conference call il vicepresidente Massimo Doris ha invece sollevato qualche dubbio sulla costituzionalità della parte della manovra correttiva che colpisce le compagnie assicurative.

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