Raccolta differenziata al 30 per cento: è la sfida che impegnerà la nuova Ama

Raccolta differenziata a quota 30 per cento. Azzeramento della quota rifiuti in discarica. Significativo aumento delle frequenze di spazzamento delle strade. Sono questi i punti fondamentali del nuovo Piano industriale dell’Ama, illustrato ieri in Campidoglio dal sindaco Gianni Alemanno.
«L’obiettivo è portare entro la fine del 2009 Roma a un livello di pulizia paragonabile alle altre città europee - ha detto il sindaco -. Per raggiungere questo traguardo abbiamo stanziato 30 milioni nell’assestamento di bilancio appena approvato in giunta».
Il primo cittadino ha presentato anche il nuovo consiglio d’amministrazione dell’Ama: il presidente Marco Daniele Clarke, l’amministratore delegato Franco Panzironi, i consiglieri Giuseppe Cangemi, Andrea De Priamo e Vincenzo Roselli. «È il nuovo “Dream team” - ha detto Alemanno - è la squadra di un sogno, quello di avere una città più pulita». «Mai prima d’ora a Roma era stata data tanta attenzione al problema dei rifiuti - ha affermato Clarke -. È un fatto molto importante, che permetterà il rilancio dell’azienda».
A illustrare il piano industriale nello specifico è stato Panzironi. «Attualmente oltre 2mila cassonetti al giorno su 70mila non sono vuotati - ha ricordato il neo-amministratore delegato -. La prima cosa da fare sarà quindi procedere all’aumento di frequenze della pulizia (almeno una volta al giorno nelle vie principali), attraverso la suddivisione della capitale in 400 aree dove sarà riorganizzata la distribuzione dei cassonetti».
Saranno acquistati allo scopo 720 veicoli nuovi. L’Azienda, poi, ha detto Panzironi, si trova in una situazione di dipendenza completa da terzi nello smaltimento finale. «I costi ammontano, su base annua, a 110 milioni», ha aggiunto. L’Ama è l’unica grande azienda italiana del settore a essere priva di un impianto proprio di smaltimento. Le aziende omologhe di Milano, Torino, Bologna, Genova e Firenze sono proprietarie di discariche e/o termovalorizzatori.
La nuova strategia aziendale punterà quindi a utilizzare, nel breve periodo, una nuova discarica di proprietà Ama, considerata l’imminente chiusura di Malagrotta.
A regime, per il 2013, verrà invece realizzato un grande impianto di termovalorizzazione, sempre di proprietà Ama, per smaltire tutta la quota eccedente la raccolta differenziata e le capacità di trattamento disponibili. Verrà completata, infine, la filiera del Cdr (combustibile da rifiuti) attraverso l’adeguamento di impianti aziendali per produrre Cdr di qualità, anche in accordo con l’Enel.
L’altro grande obiettivo è portare a Roma entro il 2013 la raccolta differenziata dall’attuale 19 per cento al 30 per cento. Vale a dire alzare la capitale al livello delle altre città europee: Berlino è al 35 per cento, Milano al 31 per cento, Barcellona, al 30 per cento.
«Oggi la differenziata vede Roma al 66° posto in Italia - ha spiegato l’assessore De Lillo - Dobbiamo fare un salto di qualità». Per raggiungere l’obiettivo verrà aumentata la frequenza di svuotamento dei cassonetti bianchi e blu, e soprattutto esteso il servizio «porta a porta», che arriverà a coinvolgere 110mila abitanti da qui alla fine del 2009. Tale servizio, che oggi già funziona a Colli Aniene, Decima e Massimina, arriverà a coinvolgere a partire dal 19 gennaio altri 10 quartieri: Villaggio Olimpico, Torrino Sud e Trastevere, poi Aventino, San Saba, Testaccio, Cinecittà Est, Magliana, Vigna Pia e Consorzio Olgiata.


«Roma scommette sulla raccolta pubblica dei rifiuti e soprattutto sull’Ama affinché diventi un’azienda produttiva e arrivi ad essere quotata in Borsa - ha concluso il sindaco Alemanno -. È una sfida che non possiamo permetterci di perdere».

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