La giunta regionale rimaneggia il piano rifiuti, lopposizione va allattacco ritenendo insufficiente lintervento. Fanno discutere le linee guida approvate dallamministrazione Marrazzo per adeguare il piano regionale di gestione dei rifiuti del Lazio al rischio di emergenza. Linee che prevedono, tra laltro, lo sviluppo di tecnologie pulite; lincremento della raccolta differenziata (si auspica il raggiungimento di una percentuale non inferiore al 45 per cento dei rifiuti prodotti entro il 31 dicembre 2008 e il 65 per cento entro il 31 dicembre 2012); lincentivazione delle attività di recupero dei rifiuti; la realizzazione di una adeguata rete di impianti di raccolta e smaltimento; ladozione di criteri per lindividuazione dei siti per gli impianti; ladozione di tutte le misure tecniche e logistiche idonee ad assicurare che i rifiuti siano smaltiti senza pericolo per la salute delluomo e senza usare procedimenti o metodi potenzialmente pericolosi per lambiente e, infine, la sensibilizzazione e il coinvolgimento della popolazione con campagne informative.
Come detto, dura la reazione del centrodestra a quello che sembra solo un profluvio di buone intenzioni: «È inutile cincischiare. Per evitare la bassolinizzazione del Lazio servono almeno altri due impianti. Uno ad Albano e laltro a Latina che ha peraltro già dato la sua disponibilità», taglia corto Alfredo Pallone, capogruppo regionale di Forza Italia.
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