Gerusalemme - Gli organizzatori della Freedom Flotilla hanno riferito di aver perso tutti i contatti con la nave di aiuti irlandese Rachiel Corrie, diretta a Gaza, e hanno accusato Israele per il blackout. "Presumiamo che si tratti di un sabotaggio israeliano", ha affermato Audrey Bomse del Free Gaza Movement. A bordo del cargo ci sono attivisti filo-palestinesi provenienti da Irlanda e Malaysia. Dopo che il governo israeliano ha minacciato di bloccare la nave come fatto per altre sei imbarcazioni assaltate nel blitz in cui cui sono morti nove attivisti, il movimento aveva deciso di far fare una sosta alla Rachel Corrie per permettere a giornalisti e personalità di alto profilo di salire a bordo. Ma il blackout ha impedito di comunicare la decisione all’equipaggio. Giovedì pomeriggio la nave era a 400 chilometri dal punto nelle acque internazionali in cui erano state assaltate le altre navi della Freedom Flotilla.
Israele rafforza la sicurezza Israele ha innalzato le misura di sicurezza a Gerusalemme oggi, nel timore di una possibile ondata di violenza da parte dei palestinesi in risposta al raid contro la flotta di navi umanitarie dirette a Gaza, secondo quanto riferito da un portavoce delle forze di sicurezza. Mentre l’incidente ha sollevato le proteste della comunità internazionale, con migliaia di manifestanti che si sono riversati nelle strade, la reazione nei territori palestinesi è stata finora limitata. "E’ tutto sotto controllo", ha detto Micky Rosenfeld, portavoce della sicurezza israeliana riferendosi al livello di allerta nella città santa. Rosenfeld ha detto che le misure di sicurezza sono state intensificate oggi in vista di possibili manifestazioni palestinesi. In particolare nell’area della moschea di al-Aqsa, un sito centrale nel confronto tra israeliani e palestinesi, è stato interdetto l’accesso agli uomini sotto i 40 anni. Intanto, una portavoce degli attivisti a bordo di una nuova nave diretta a Gaza ha detto che non interroperanno il loro viaggio.
Israele ha intenzione di fermare anche l’MV Rachel Corrie, la nave chiamata con il nome di un’attivista uccisa da un bulldozer israeliano a Gaza nel 2003. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha raccomandato alle forze israeliane "attenzione e cortesia" nel gestire la nave, che dovrebbe raggiungere le acque di Gaza entro domani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.