In fondo, questo sogno della radio, il Liga ce l’ha sempre avuto. Radiofreccia, il suo primo film, era un inno d’amore alla modulazione di frequenza, a quando le radio erano «libere, ma libere veramente» e bastava un apparecchietto di emissione per entrare nelle case di tutto il circondario. E poi, qualche anno fa, Luciano aveva messo in rete una cosa che si chiamava davvero Radiofreccia. Un progetto ambizioso, forse troppo ambizioso, che avrebbe dovuto lanciare per la prima volta in Italia la radio via Internet. Una radio in cui Ligabue era contemporaneamente direttore artistico, programmatore musicale, deejay e anima. Una radio quasi pirata, che appariva e scompariva dalla rete, il sogno di ogni appassionato di emittenza. Per di più rinforzata dall’aiuto, almeno ideale, di grandi firme dell’arte, della letturatura e ovviamente della musica. Uno su tutti, Alessandro Baricco, che poi avrebbe regalato altri brandelli della sua opera a Luciano anche per il suo tour acustico Giro d’Italia.
Poi, quell’esperienza un po’ si è persa. Un po’ per abitudine, un po’ perché le cose troppo belle vanno innaffiate giorno per giorno, un po’ perché fra dischi, tour, film e video, il Liga di cose da fare ne ha davvero tante. E così Radiofreccia, nel senso della radio, ha dovuto pagare un prezzo alla consacrazione mediatica totale di Ligabue dovuta a Radiofreccia, nel senso del film.
Ma la passione per la radio, quando uno ce l’ha dentro, ce l’ha dentro. Magari scorre sottopelle, magari a volte resta in sonno, ma non puoi chiamarti fuori. E così, da qualche mese, la radio via Internet del Liga è tornata. Stavolta, in forma meno pirata e più istituzionale, con tanto di apposito sito internet (www.ligachannel.com) e di palinsesto quotidiano. Addirittura, per evitare che di nuovo Luciano sia travolto dagli eventi, ci sono speaker e inviati, che trasmettono ogni giorno, mezz’ora o più a rotazione per 24 ore. E, al venerdì, torna direttamente lui, Ligabue, con la sua voce che raschia le casse del computer e le repliche delle puntate quasi clandestine di Radiofreccia. Un inedito praticamente per tutti.
Per entrare nella radio occorre registrarsi. E in futuro, con ogni probabilità, bisognerà pagare anche una quota d’iscrizione. Ma, in questi giorni, Ligachannel diventa un’altra cosa: la radio di Campovolo, il più grande concerto di sempre in Italia. E, quindi, in questi giorni si entra gratis, senza nemmeno la registrazione.
Vale la pena di provare. Perché si respirano molta radio pioneristica e artigianale, molta radio anni Settanta, molti sogni di rock and roll. In una parola, si respira molta Radiofreccia.
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