Sì, era una «lucherinata», cioè una di quelle notizie gonfiate ad arte, anche un po' per scherzo, dal press-agent Enrico Lucherini. Solo che nei giorni è andata montando. E a quel punto c'è chi ha cominciato a chiedersi se non fosse vero. In sostanza: la ventinovenne Serena Scarfone, romana, bellezza fiera e mediterranea, un po' alla Cucinotta, avrebbe declinato l'invito di George Clooney a prendere un drink insieme al Cipriani. Uno smacco per il divo più simpatico della Mostra. Possibile? Tutto sarebbe successo al party esclusivo, spumeggiante di star, dopo l'anteprima di Michael Clayton, distribuito da Medusa. Fasciata dall'abito lungo piuttosto scollato sul di dietro, la fanciulla - lavora all'ufficio stampa Mediaset per il settore fiction - ha subito attratto gli sguardi maschili, incluso quello del festeggiato Clooney. Tornata a Roma, lei smentisce, sorridendoci sopra. «Ma quale invito al Cipriani? Certo, l'ho salutato, abbiamo scambiato tre parole, mi sono fatta fotografare insieme per ricordo. Tutto qui. Non ci ha provato. È stato gentile, galante, mi ha baciato la mano, s'è addirittura scusato per la barba lunga. Poi ciascuno al suo tavolo». E se l'invito fosse arrivato? «La storia non si fa con i se... Magari ci avrei pensato sopra. Probabilmente avrei detto di no». Probabilmente.
VALZER. Dopo Non pensarci e La ragazza del lago anche Valzer di Salvatore Maira, con la splendida Valeria Solarino, ha fatto il pieno di applausi, complimenti e recensioni positive. Continuano a deludere, invece, i film italiani in concorso, accolti da silenzi alquanto eloquenti. Chi ha sbagliato? Vai a saperlo. Certo è che Valzer era stato offerto alla Mostra. Scartato per il concorso, sarebbe finito in «Orizzonti». A quel punto «Le giornate degli autori» l'hanno richiesto a gran voce, vedendo giusto.
RONDI FOREVER. Il critico del Tempo, nonché ex direttore della Mostra ed ex presidente della Biennale, ci ha preso gusto. I suoi telegrafici «dispacci», pubblicati in prima pagina sul daily della Mostra, piacciono molto. In risposta a Stefano Disegni, che l'aveva inserito tra «i critici patriottici» per aver applaudito La ragazza del lago, ieri ha scritto: «Dico 'W il cinema italiano' solo se è bello. E quindi anche quando non imita la tv». È seguita vignetta riparatrice con braccio di ferro, autentico, vinto dall'ottantaseienne critico.
MATCH. Si chiacchiera ancora, qui al Lido, dell'epico match tra Laura Chiatti e Gabriella Sassone alla premiazione di «Diamanti al cinema». Le due non si prendono proprio, per via di una serie di articoli che Novella 2000 ha riservato ad amori e frequentazioni dell'attrice perugina. Sono volate parole grosse: «Sei una stronza, scrivi cazzate!», ha urlato la Chiatti davanti al buffet. Evidentemente Paolo Franchi ha fatto scuola.
TITOLI. Su l'Unità l'immaginifica rubrica di Enrico Ghezzi l'altro ieri era titolata: «C'è dello Scamarcio in Danimarca». Carino. Peccato che nel pezzo non si parlava né di Scamarcio, né di Danimarca.
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