«Una ragazza spettacolare, di una forza impressionante». Così descrive la giovane stuprata da un gruppo la notte di Capodanno Emanuele Silvestri, titolare della Sea-Servizi demergenza ambulanze, lazienda che aveva lappalto per «Amore 09», la megafesta organizzata alla Nuova Fiera di Roma. «Questa mattina (ieri, ndr) sono andato a trovarla allospedale», racconta Silvestri, ancora scosso da quellesperienza di pronto intervento scattato alle 6,20 del primo gennaio. «Una grande forza danimo - continua - Sorrideva ai nostri tentativi di sdrammattizzare la situazione. Ci tenevamo a farle sapere che le eravamo vicini. Ci ha ringraziato, perché ricordava la premura con cui pensammo di proteggere la sua privacy, quando appena arrivati nel gabbiotto della biglietteria dellingresso centrale della fiera stendemmo teli tuttintorno. Non ricordava da dove veniva, ma si rendeva conto di che cosa le era successo».
La polizia, intanto, continua a cercare nei racconti della vittima qualche indizio utile a rintracciare gli stupratori. Ma i resoconti della ragazza sono fatti di flash non sufficienti ad individuare lautore o gli autori della violenza. Ancora nessuna certezza neanche sul numero dei sui aggressori. Lultimo ricordo della vittima è limmagine di un ragazzo con una maglietta bianca con il quale avrebbe trascorso parte della serata. Qui si ferma il racconto. Niente di più. Una ricostruzione troppo lacunosa per cercare di tracciare un identikit del colpevole. Gli inquirenti stanno ancora visionando le immagini delle telecamere a circuito chiuso della Nuova Fiera di Roma per cercare elementi utili alle indagini e non confermano che nel sangue della vittima siano state trovate tracce di ketamina, come riportato da alcuni quotidiani.
Lo stesso Silvestri non nasconde la propria indignazione per avere letto che la ragazza era sotto leffetto di droghe: «È assurdo scrivere una cosa del genere allindomani del fatto, perchè noi, a livello di primo soccorso, non siamo in grado di fare accertamenti del genere». Silvestri racconta ancora di quellintervento: «Quando siamo arrivati noi la ragazza era già nel gabbiotto della biglietteria. Seduta su una sedia, con i giacchetti che le avevano messo indosso i ragazzi della sicurezza. Si lamentava, non riusciva a chiudere le gambe perché la situazione era davvero grave e dal punto di vista chirurgico abbastanza complessa. Quando siamo arrivati, linfermiera le ha chiesto che cosa le era successo. Lei non sapeva rispondere, labbiamo stesa sulla barella e labbiamo portata al primo posto di pronto soccorso». Silvestri dice di «non capire» le polemiche sullorganizzazione dellevento. «La macchina della sicurezza era perfetta», ha detto. E ancora: «Cerano 500 uomini sul posto che collaboravano con noi. Abbiamo avuto lappoggio del Comune. Io avevo chiesto due mezzi in più come centri mobili di rianimazione e due automediche.
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