Ragazze ribelli in stile ’800 Torna la seduzione romantica

Fascino da «Orgoglio e pregiudizio»: da Keira Knightley a Vittoria Puccini la riscoperta della donna sognatrice che non rinuncia alla propria libertà

Manila Alfano

Torna il romanzo dell'ottocento e l'eroina è una Cenerentola dal volto nuovo. Ha conservato lo stesso candore, ha il volto pulito della brava ragazza ma non è sexy. Forse è ignara delle arti sottili della seduzione ma è animata da una volontà incrollabile che travolge ogni ostacolo. Il suo obiettivo finale è la realizzazione di sé come donna, ma non ha rinunciato alla sua femminilità, resta un personaggio in bilico tra le scelte autonome e il costante bisogno di appoggio maschile. La sua fragilità è la sua bellezza. Piace perché è più consapevole. Ma piace anche perché ha il volto di Keira Knightley (la Ginevra di King Arthur) in Orgoglio e pregiudizio o Aishwarya Rai in Matrimoni e pregiudizi, versione al curry e bollywoodiana del romanzo della Austen. Ragazza con lo sguardo di Christina Ricci nel tenebroso Sleepy Hollow.
Il pubblico moderno subisce il fascino della donna romantica. Ha il volto di Sugar, la prostituta di diciannove anni raccontata in «Il petalo cremisi e bianco» di Michel Faber. Dietro la facciata di prostituta esperta e disincantata, si nasconde una ragazza di vent'anni, con le emozioni della sua età e un sorprendente istinto materno. Il libro, tradotto in 22 Paesi, ha ricevuto ovunque un'accoglienza straordinaria di critica e di pubblico, rivelandosi un caso letterario e, nel mondo anglosassone, un vero e proprio fenomeno di costume che ha suscitato un rinnovato interesse per l'epoca vittoriana.
Le eroine dell'amore diventavano immortali, colpendo al cuore le giovani signore con la loro morale d'epoca. Tanto appassionante e coinvolgente è stata la letteratura ottocentesca che il cinema se ne è impossessato e certamente c'è chi avrà visto i film prima di aver letto i romanzi che li hanno ispirati: ci sono state tre versioni cinematografiche di Cime tempestose, undici, con vari titoli, di Dracula. Jane Eyre, il capolavoro di Charlotte Brontë è diventato un film visto e rivisto. In un'epoca in cui in letteratura furoreggiavano le eroine di buona classe sociale, avvenenti e affascinanti spunta Jane Eyre, un'insignificante istitutrice che affascina e poi sposa il padrone. Jane non è ricca, non appartiene a una classe agiata, non è bella, tantomeno fortunata. Ma, ciò che più di ogni cosa trapela dalla storia è il carattere, la grinta, lo spessore di una donna decisamente fuori dal comune, soprattutto per la sua epoca. Jane vive a modo suo, secondo propria coscienza, riportando fino al nostro tempo tutta la potente personalità di una donna veramente eccezionale.
L'interesse per il genere romantico sta diventando un fenomeno culturale che dilaga. La sensualità ottocentesca ha il volto di Keira Knightley protagonista di Orgoglio e pregiudizio, la commedia ispirata al celebre romanzo di Jane Austen, ha sbaragliato la concorrenza con otto nomination al London Film Critics. In Italia l'uscita del film è fissata per il 3 febbraio e già si prevede un grande successo. Il romanzo narra la storia di un giovane ricco e di buona famiglia, Charles Bingley, che affitta una tenuta Hertfordshire, provocando scompigli e disaccordi fra le fanciulle del paese, che vedono in lui un ottimo partito. Bingley organizza un ballo a Netherfield, durante il quale si innamora della primogenita della famiglia Bennet, Jane.
In Italia il titolo di eroina spetta senza a Vittoria Puccini con Elisa di Rivombrosa. È la fiction che è riuscita a colpire profondamente l'immaginario del pubblico, fino a configurarsi come un vero e proprio cult. La storia è ambientata nella Torino del '700, presso la tenuta di Rivombrosa, teatro di passioni, intrighi, complotti e duelli nobiliari. La protagonista è una giovane donna dalle umili origini che si innamora del conte Ristori, sovvertendo così l'ordine sociale del tempo.

Ma con «Elisa di Rivombrosa» l'incanto è anche reale e l'attrice, oltre al successo ha trovato il vero amore. Cosa significa amare? La risposta della Puccini rispecchia il suo personaggio: «Non aver paura dei propri sentimenti e sapersi mettere in gioco, avere il coraggio di rischiare».

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