Modena - Aveva letto apprezzamenti su internet rivolti al suo ragazzo. E aveva alzato la voce con una delle autrici di quelle avances esplicite: «sei bellissimo... noi siamo libere...». Sembrava che tutto fosse finito lì. Una storia di gelosie tra adolescenti, ma non è andata così. La studentessa è stata aspettata fuori da scuola da un gruppetto di ragazze ed è stata presa a calci e pugni. Tanto da essere costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale della cittadina della Bassa Modenese.
L'ennesimo caso di bullismo a scuola, che in questa fetta d'Emilia arriva tra l'altro a poca distanza dalla pubblicazione di una indagine effettuata tra le scuole Medie di tre Comuni vicini, che dice che il fenomeno non è solo maschile, ma c'è anche un 32,2% di ragazze vittime che dichiara di esserlo per mano delle proprie coetanee.
Ed è esattamente quello che è accaduto a una studentessa quindicenne, residente nel Mantovano, e iscritta alla prima classe dell'istituto tecnico Luosi di Mirandola. La ragazza, martedì scorso, è stata accerchiata e poi picchiata da un gruppo di otto studentesse, dopo che aveva affrontato una di loro per avvertirla di lasciare stare il fidanzatino. «Le hanno tirato i capelli fino a strapparglieli, poi l'hanno presa a calci e pugni, apostrofandola con brutte parole davanti a tutti», ha raccontato un alunno del Luosi che ha assistito come altri all'aggressione. «E nessuno di loro ha avuto il coraggio di intervenire, di difenderla. Nessuno che abbia chiamato il personale della scuola o il 113. Questi ragazzi sono pronti a fare i filmati con i telefonini, poi scappano o chiudono gli occhi quando accadono queste cose...», accusa un gruppo di genitori.
Dalla famiglia della studentessa vittima dell'aggressione e da parte dell'istituto Luosi non partirà nessuna denuncia. Nessun esposto. «L'aggressione si è svolta all'esterno della scuola, nel vialetto di passaggio. I genitori dell'alunna hanno espresso la volontà di non denunciare le responsabili della violenza - ha fatto sapere la prof. Maria Cristina Mignatti, la preside a capo di entrambi gli istituti e che formano con l'altro istituto Galilei, un polo scolastico frequentato da oltre duemila studenti -. Ma posso assicurare che la nostra linea di condotta sarà ancora più dura. È tempo di tolleranza zero».
A scatenare l'ira delle «bulle» alcuni commenti anonimi rivolti al fidanzatino della quindicenne che frequenta il Luosi e apparsi on line. La vittima dell'aggressione aveva attribuito quelle avances online («sei bellissimo...», «sono libera...») a una studentessa del secondo anno proprio del vicino «Cattaneo», che la coppietta di adolescenti aveva incontrato alcuni giorni prima in una discoteca. La ragazzina, allora, aveva affrontato la sua rivale invitandola a stare alla larga dal fidanzato e questa, dopo aver respinto le accuse, martedì scorso l'ha aspettata all'uscita dalla scuola. E con un gruppetto di altre sette amiche le ha teso una imboscata picchiandola con calci e pugni.
Sotto choc, la vittima è stata poi costretta a fare ricorso alle cure del pronto soccorso raccontando l'accaduto ai genitori al ritorno a casa. Identificate le «bulle» sono state convocate con i rispettivi genitori dalla preside che, comunque, non potrà prendere nei loro confronti alcun provvedimento visto che l'aggressione è avvenuta fuori dagli istituti scolastici.
Il tutto a distanza di pochi mesi da una indagine condotta tra 1242 alunni dagli 11 ai 14 anni d'età che frequentano però le scuole Medie dei vicini Comuni di Carpi, Campogalliano, Novi e Soliera che evidenzia l'ascesa del bullismo. Un fenomeno che aumenta con l'età degli alunni: si passa infatti dal 7,8% di bulli delle classi prime al 15,2% delle classi terze. Con gli alunni stranieri che ne sono vittime più di quelli italiani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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