Alla ragazzina rimossa la bici «Si trovava in sosta vietata»

Cristina Bassi

Siete usciti dal lavoro e non avete ritrovato la bici dove l'avevate lasciata? Il solito ladro, avrete pensato, e probabilmente avrete fatto denuncia. Ma c'è un'altra possibilità: la vostra due ruote potrebbe essere finita in un deposito dei vigili, dopo essere stata rimossa per divieto di sosta.

Bizzarro, sì, ma a quanto pare previsto dalla legge. A raccontare sui social la spiacevole avventura è un papà incredulo, Frabrizio G. La figlia adolescente, che va a scuola in bici vicino a piazzale Loreto, lo chiama dicendo che il suo mezzo è sparito insieme al lucchetto. Il fioraio della piazza lo avverte che non è stato rubato, ma portato via dalla polizia locale. Dopo diverse telefonate Fabrizio scopre che la bici è stata rimossa per divieto di sosta ed è in un deposito. Chilometri in auto e quasi 100 euro (per rimozione, trasporto e un giorno di custodia) per riaverla indietro. Il lucchetto rotto, gli spiega l'addetto, dietro richiesta verrà rimborsato. «Non mi era mai successa una cosa simile - protesta il cittadino -. Non c'era alcun avviso. E mi arriverà pure la multa...». Oltre a quella di sua figlia sono state caricate sul furgone altre biciclette. «Erano legate al corrimano dell'entrata della metro come altre centinaia, forse migliaia a Milano». Poi conclude: «Se non c'era la soffiata del fioraio cingalese, chi lo se lo immaginava? Sarei andato a fare denuncia alla polizia e morta lì, ignaro l'avrei lasciata marcire nel deposito come un'anima perduta.

Dice il guardiano del deposito che i sotterranei del Comune tracimano di ferraglia a due ruote abbandonata da proprietari più o meno ignari». Spiegano alla polizia locale: le biciclette vengono rimosse se parcheggiate in modo da creare intralcio, fastidio, pericolo oppure (sarebbe questo il caso) problemi di sicurezza a un obiettivo sensibile.

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