Roma - Presidente Maurizio Gasparri, sulla Vigilanza Rai sembra si sia arrivati a una impasse. Come si risolverà la situazione?
«A me, in verità, pur nella sua complessità, la vicenda appare chiarissima...».
Allora ce la spieghi.
«Per ben due volte ci siamo resi disponibili a votare Orlando. Prima a metà settembre, quando la partita Rai sembrava chiusa nel suo complesso. Ma tornato Veltroni dagli Stati Uniti irruppe il veto della Melandri e non se ne fece nulla. A metà ottobre, poi, i presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani convocarono i capigruppo per cercare un punto d'incontro. E noi demmo la nostra disponibilità: se alla Corte Costituzionale l'opposizione votava Pecorella avremmo appoggiato Orlando. Preferirono un'altra strada».
Il problema, dunque, non è solo il profilo di Orlando. Si è trattato anche di una scelta politica?
«Può non piacere, ma come ha scritto Ferrara sul Foglio funziona così. Hanno avuto due possibilità di votare il loro candidato ma le hanno lasciate cadere...».
E si è arrivati al muro contro muro di questi giorni...
«Guardi, anche questa storia è piuttosto curiosa. Quando c'è intesa si paventa l'inciucio, quando non c'è si grida allo scontro...».
Secondo lei, dunque, la responsabilità principale è di Veltroni?
«Oggi è in un vicolo cieco, ma non voglio dare giudizi altrimenti si offendono. Ho visto che sul Giornale Pannella ha parlato di “Pd eversivo”, io mi limito a dire che si è mosso con grave imperizia. Ma cosa pensava, che ci beccavamo Orlando e stavamo zitti?».
L'opposizione non la pensa allo stesso modo...
«Nel 1996 Storace fu eletto alla Vigilanza come candidato di riserva. L'opposizione puntava sulla Fumagalli Carulli ma ci fu il veto della maggioranza di centrosinistra. Non mi pare ci sia tanta differenza».
C'è chi dice che Veltroni sia succube di Di Pietro...
«Dopo essere stato più volte rimbrottato mi converto all'elogio: Veltroni è uomo di capacità eccelse...».
I prossimi passi?
«Per quanto mi riguarda Villari è presidente della Vigilanza a tutti gli effetti e ha tutte le caratteristiche per essere uomo di garanzia. Non mi pongo il problema di altre soluzioni».
Strade alternative, dunque, non ne vede?
«Io e Cicchitto, insieme a Quagliariello e Bocchino, stiamo lavorando su questo fronte da tempo e non mi pare ci siano margini. Ho due cellulari e nessuno mi ha chiamato per proporre alternative nonostante da parte nostra non ci sia alcuna preclusione all'Idv».
Sicuro?
«Pensi che qualche tempo fa avevo proposto a Belisario di avanzare la sua candidatura...».
Il prossimo passo, quindi, è che Villari convochi la Vigilanza?
«Non sarò certo io a
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