Milano - La spedizione della Rai ai Mondiali di calcio sembra più raffazzonata e sconclusionata della Nazionale di Marcello Lippi. Confusione, schemi arrangiati, scarsa lucidità. Non si sa se siano più provinciali le telecronache delle (poche) partite trasmesse o più paesani i commenti a fine match di Notti mondiali. Divisi tra Casa Italia (fin quando era in funzione) e Piazza di Siena, tuttora aperta con Paola Ferrari, Giampiero Galeazzi e Maurizio Costanzo affiancati, di volta in volta, da ex calciatori, politici e varia umanità. In mezzo, a giostrare un po’ stralunati tra collegamenti e satelliti, Marco Mazzocchi, Jacopo Volpi e un parterre di esperti composto da Marino Bartoletti, Sandro Mazzola, Ivan Zazzaroni e moviolisti vari. Come l’Italia di Lippi, anche qui non si capisce se si giochi in attacco o in contropiede, se si faccia un commento tecnico all’evento sportivo o si improvvisi un talk show. «Notti mondiali?», ha sentenziato Aldo Grasso: in realtà sono «le più periferiche e provinciali che abbiano mai mandato in onda».
Ma la valutazione critica sulla qualità del servizio pubblico si trasforma in sonora bocciatura se si considerano i costi della spedizione sudafricana. In totale, cento tra giornalisti, tecnici e commentatori per 25 partite a fronte degli 80 inviati di Sky che, peraltro, manda in onda tutti i 64 match. Chi non è abbonato alla pay tv satellitare, ma paga un profumato canone a quella pubblica, non si capacita di non riuscire a vedere partite come Germania-Inghilterra o Brasile-Olanda (in programma venerdì prossimo) e tempesta giornali e centralini tv di lettere e proteste.
Del resto, la strategia della Rai era partita subito con il piede sbagliato. Nel 2005 la Rai acquistò i diritti dei Mondiali 2010 e di quelli del 2014 in Brasile per 350 milioni di euro in totale. Nel 2008 ha ceduto i diritti per lo sfruttamento pay a Sky per 175 milioni (90 per il Sudafrica e 85 per il Brasile). Fatti i dovuti calcoli, la Rai ha sborsato 90 milioni di euro per trasmettere 25 partite del mondiale sudafricano, escluse quelle dell’Italia che sono regolate da un contratto a parte. Ogni partita costa dunque 3,6 milioni. Dall’altra parte, Sky spende 87,5 milioni per trasmettere tutto il Mondiale, 39 partite in esclusiva più 25 «in condominio» con la Rai. Il confronto sulla qualità delle telecronache delle due televisioni, poi, è presto fatto. Da una parte ci sono Marco Civoli e Gianni Cerqueti accompagnati da Salvatore Bagni e Beppe Dossena o Fulvio Collovati, dall’altra Fabio Caressa e Maurizio Compagnoni con Beppe Bergomi e Antonio Di Gennaro o Massimo Mauro. Dei commenti da studio si è già detto. E lo share cala in tutti i programmi che hanno a che fare con la competizione. Uscita l’Italia, è inevitabile che l’interesse vada diminuendo. Dimenticato il quasi 40 per cento del match d’esordio tra Sudafrica e Messico, ma anche il quasi 37 di Inghilterra-Usa, ora si viaggia sul 32 per cento (Brasile-Cile).
Probabilmente l’assicella dell’Auditel prenderà a salire per i prossimi match. Magari già dai quarti di Brasile-Olanda e Argentina-Germania, programmate alle 16 ora italiana e che eccezionalmente la Rai trasmetterà invece dei match previsti alle 20,30.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.