da Milano
Il ritorno di Michele Santoro al suo lavoro in Rai potrebbe essere vicino. Ieri lex europarlamentare dei Ds è stato ricevuto dal direttore generale di Viale Mazzini, Alfredo Meocci, e dopo il colloquio si è dichiarato ottimista e impaziente. «Il clima è stato incoraggiante - ha spiegato -. Il mio obiettivo è tornare a fare una televisione di qualità, non partecipare a uno scontro politico. Ma non posso partire dopo le elezioni politiche, devo lavorare prima». Richiesto di un parere, il presidente della Rai, Claudio Petruccioli, si è limitato a osservare che «quando un problema è maturo lo si porta in consiglio e poi si vede, ne discuteremo nei prossimi giorni».
Dal centrodestra, però, sono arrivate dichiarazioni che, con sensibilità diverse, ribadiscono lavversione diffusa nella maggioranza per il personaggio. Il ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, sottolinea che Santoro «deve rassegnarsi a fare una tv imparziale, corretta, completa e a rispettare il pluralismo».
«Santoro rischia di perdere un contratto di circa un milione di euro con la Rai - ha detto il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro saputo del colloquio del giornalista con Meocci -, allora anche le sue idee più bellicose diventano miti».
Sempre ieri la Rai è stata condannata a pagare 205mila euro a Riccardo Iacona, un giornalista della «squadra» di Santoro che sarebbe rimasto inattivo per circa due anni, per risarcirlo del «demansionamento».
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