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Rai: se le nomine le fa il giudice...

Da Santoro a Masotti passando per Caprarica e Ruffini la guerra dei ricorsi a Viale Mazzini.

ROMA - Michele Santoro fu l'apripista nel 2005, quella di Paolo Ruffini è storia recente. I ricorsi d'urgenza contro le decisioni del management della Rai stanno diventando un'abitudine.
Dopo il reinsediamento di Paolo Ruffini alla direzione di Raitre, infatti, altri «big» di Viale Mazzini hanno tentato o stanno per tentare la via giudiziaria. D'altronde, viste le dimensioni della breccia, sarebbe folle non tentare l'assalto. E così il primo in ordine di tempo è stato Antonio Caprarica, ex direttore del Giornale Radio, in procinto di tornare all'ufficio di corrispondenza di Londra al posto di Giovanni Masotti. Quest'ultimo era in regime di prorogatio dallo scorso gennaio, ma in tutti questi mesi non si è trovata nessuna collocazione adeguata al profilo.
E così Caprarica si è rivolto all'avvocato D'Amati, lo stesso che ha assistito Santoro e Ruffini, per far valere le proprie ragioni e farsi reinsediare alla radiofonia. Dai verbali d'udienza della prima sezione Lavoro del Tribunale di Roma, che il Giornale è riuscito a consultare, si ricostruisce il percorso. Lo scorso primo luglio la Rai, rappresentata dall'avvocato Scognamiglio, ha chiesto un rinvio alla settimana successiva giacché nel consiglio di amministrazione del 7 luglio Masotti sarebbe stato nominato condirettore di Rai Parlamento. Sette giorni dopo il quadro è completamente cambiato: il consiglio di amministrazione non ha effettuato la nomina, ma contestualmente Masotti è stato collocato a disposizione del direttore generale «liberando» la casella per Caprarica. Le parti hanno convenuto un nuovo rinvio al 22 luglio, ma si tratta di una pura formalità giacché dal 13 di questo mese l'ex direttore, al quale è stata pure perdonata qualche comparsata di troppo su Sky Tg24 nonostante l'esclusiva, ritornerà nella capitale britannica.
E ora? Ricomincerà il giro di valzer perché Masotti, il cui stipendio con la perdita della corrispondenza subirà una notevole decurtazione, ha già annunciato che presenterà ricorso per far valere le proprie ragioni e anche lui ha buone speranze di vittoria.

Non sarà solo: anche il direttore di Rai News, Corradino Mineo, sta pensando a questa soluzione visto l'imminente avvicendamento alla testa del canale all news.

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