Cultura e Spettacoli

La Rai sospende il programma di Sgarbi Ascolti troppo bassi: solo 2 milioni di spettatori

Per la Rai ascolti troppo bassi. Pasolini, Cossiga, Federico Zeri, Carmelo Bene, Walter Chiari, il figlio ventenne: il monologo di Sgarbi si focalizza su questi personaggi. Il critico porta anche una capra in tv. L'esordio fa l'8% di share. Travaglio: "Verificare quanto è costato" Guarda parte del programma

La Rai sospende il programma di Sgarbi 
Ascolti troppo bassi: solo 2 milioni di spettatori

La Rai ha annunciato la sospensione del programma "Ci tocca anche Sgarbi" del critico ferrarese. La prima puntata ha realizzato l'8.27% di share con poco più di due milioni di telespettatori (2.064mila): questo il risultato in termini di ascolti del programma. Il risultato è nettamente al di sotto della media degli ascolti delle rete per la prima serata. Si tratta quasi della metà di quanto abitualmente Raiuno totalizza, in media, in prima serata. L'ufficio stampa della Rai ha annuciato la sospensione del programma, condivisa dallo stesso critico. 

La puntata Le note del Dies Irae mentre sullo schermo scorrono le immagini del giudizio universale di Michelangelo alternate a travolgenti sequenze di catastrofi, dal crollo delle Torri Gemelle a New York al terremoto e allo tsunami in Giappone, dai Buddha fatti esplodere in Afghanistan, al terremoto dell’Aquila. Si è aperto in questo modo "Ci tocca anche Vittorio Sgarbi", il programma del critico andato in onda ieri in prima serata su Rai1, dopo una lunga serie di polemiche con la dirigenza di viale Mazzini. 

Nel monologo Sgarbi parla di Pasolini, Cossiga, Federico Zeri, Carmelo Bene, Walter Chiari, Buster Keaton. Richiama alla memoria le sue invettive televisive, le liti in diretta, gli improperi, mostra gli spezzoni tv, fa autocritica. Non manca anche una lunga digressione sulle vicende giudiziarie che hanno coinvolto, con l’inchiesta della guardia di finanza di Trapani, il comune di Salemi di cui è sindaco: "una macchina costruita per ostacolare il programma", denuncia Sgarbi, dopo aver dato del traditore al fotografo Oliviero Toscani. Sulle note de Il padrino introduce Morgan, ma è questione di poco. Il critico riprende la scena per sé, parlando di Bellezza e paesaggio. Fino ad arrivare al colpo di scena finale con l'ingresso del figlio ventenne.

Travaglio e il Pd attaccano "Spero che adesso sia verificato quanto il costosissimo programma di Sgarbi in prima serata su Rai1 abbia fatto perdere alla Rai". Lo ha detto al quotidiano online affaritaliani.it Marco Travaglio. "La verità è che non tutti possono fare tutto", conclude il vicedirettore del Fatto che, saputo del flop di ascolti della prima puntata e della conseguente chiusura da parte della Rai del programma, si è lasciato andare a una lunga risata.

"Prendiamo atto che la Rai ha sospeso per disastroso flop la trasmissione di Vittorio Sgarbi. A questo punto però la domanda è una sola: chi paga? Chi paga il contratto di Sgarbi, fortissimamente voluto da Berlusconi e Mauro Masi? Nessuno creda di poter mettere in conto agli italiani anche questo ennesimo, scellerato modo di amministrare il servizio pubblico". Lo dice Stefano Fassina, Responsabile Economia Segreteria del Pd.

Ieri sera nella prima puntata del suo programma Sgarbi si è prodotto in un monologo di attacco alle energie pulite, pieno zeppo di affermazioni false e di accuse del tutto inventate. Tutto ciò è inaccettabile e indecente, tanto più perché ad ospitare questo spettacolo di quart'ordine, che ha registrato un flop clamoroso, è stato il servizio pubblico radiotelevisivo.

Accanto a lui gli ha fatto da spalla il giornalista Carlo Vulpio, inanellando una serie di giudizi apodittici e male assortiti sul fatto che le energie rinnovabili sarebbero il male assoluto: dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, che hanno presentato in merito un'interrogazione urgente al ministro Romani.

Commenti