Raid contro un bar gestito da bengalesi: è il secondo

Blitz notturno, mercoledì sera, in un bar gestito da un cittadino bengalese sulla via Casilina, all’altezza di via Zenodossio. Per ora sembra esclusa la pista razzista. Dopo essere entrati alcune persone - una quindicina secondo il racconto del gestore - , hanno cominciato a sfasciare le sedie e i tavoli con delle mazze. Quindi hanno mandato in frantumi la vetrina de locale. Subito dopo sono scappati a piedi facendo perdere le loro tracce.
Ma non è la prima volta che il bengalese subisce questo tipo di azione punitiva. L’uomo era già stato vittima di un’aggressione nel marzo scorso quando fu malmenato da alcuni avventori che non volevano pagare quanto avevano consumato. I carabinieri della compagnia Casilino, guidati dal maggiore Paolo Unali, hanno ascoltato a lungo la vittima del raid ricostruendo con lui quanto avvenuto intorno alle 23 di mercoledì. Secondo il racconto fornito, gli aggressori non avrebbero minacciato o gridato slogan di tipo razzista ma si sarebbero «limitati» a chiedergli di rimanere fuori dal bar mentre loro mettevano in atto il raid.


Gli uomini dell’Arma non escludono che quanto avvenuto possa essere legato all’attività commerciale del bengalese anche se non viene tralasciata alcuna pista investigativa. Per esempio si sta cercando di appurare se ci siano stati dei problemi in passato con qualche abitante della zona, dovuti ad esempio a schiamazzi che nelle ore notturne potrebbero avere infastidito qualcuno.

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