Roma

Raid alla festa dell’Unità: danneggiati quattro stand

Raid alla festa dell’Unità: danneggiati quattro stand

Enza Colagrosso

Temporaneo, ma ben collegato. Il campo nomadi allestito sulla Pontina, a Monte Melara, vicino Trigoria, nel cuore della riserva naturale di Decima-Malafede, a dire il vero non ha troppo l’aria della sistemazione provvisoria. Al contrario, la tendopoli attrezzata dà l’idea che la sosta per i rom nel municipio XI sarà lunga e confortevole, anche se il Campidoglio sembra insistere: i nomadi resteranno nel campo solo per due mesi. Il «sembra» è obbligatorio perché per ora non sono arrivate né conferme né smentite. I dubbi tra la gente però aumentano, e il timore più diffuso è che la sistemazione nel terreno vicino Trigoria durerà più a lungo di quanto annunciato. Ieri, poi, ad alimentare i dubbi è arrivata una lettera inviata al Cotral da Luca Odevaine, vice capo di gabinetto del sindaco Walter Veltroni.
Nella missiva, che porta la data del 14 settembre e il numero di protocollo 50168, Odevaine chiede di predisporre «una fermata Cotral in direttrice Roma/Pomezia e viceversa, a seguito dell’installazione di un campo di accoglienza sulla SS Pontina al km 24, come si evince dall’ordinanza sindacale n°209 del 12 settembre 2005». E che, in contemporanea allo sgombero da vicolo Savini, il Campidoglio si sia preoccupato di mettere in piedi un servizio di trasporto pubblico per una sistemazione temporanea ha fatto drizzare le antenne agli abitanti della zona. Insieme a un’altra riflessione: quanto costerà tutta questa operazione?
«Queste cose mi fanno indignare - spiega Bruno Petrella, vice presidente vicario del Consiglio provinciale ed esponente di Alleanza nazionale - non tanto per il servizio reso ai nomadi in tempi così brevi, ma per il fatto che io, tre anni fa, ho portato avanti per il IV municipio una richiesta al Comune, con raccolta di firme, per una nuova linea di autobus tra il quartiere e il cimitero di Prima Porta. Era il 2002, e dopo una lunga battaglia, sostenuta anche dall’allora assessore regionale ai Trasporti, Francesco Aracri, ottenemmo la linea diretta: il 334. Invece, quando i sopralluoghi dell’Atac erano già stati fatti, la giunta Veltroni e il presidente dell’Atac Calamante dissero inspiegabilmente di no». Ed è proprio il trattamento difforme riservato al campo nomadi di Trigoria che, secondo Petrella, è una di «quelle cose che i cittadini non capiscono, come non capiscono il fatto che la zona di Vigne Nuove, sempre nel IV municipio, servita dalla linea 36 debba completamente rimanere staccata dalla città la domenica e i festivi perché l’autobus non c’è». Insomma, si domanda l’esponente di An, «mi chiedo perché Veltroni e la giunta non applichino la stessa sensibilità sociale che li porta a garantire immediatamente il bus per i rom di Trigoria anche al problema del trasporto pubblico per gli anziani o i diversamente abili che vivono a Vigne Nuove».
A pensar male si fa peccato, ma è difficile non notare quale sia, restando nel quadrante citato da Petrella, l’unico nuovo servizio di trasporto «battezzato» nel corso del 2004 nel territorio del IV municipio.

Una linea che ha un «tratto comune» con la creazione della sosta autobus nel nuovo campo nomadi sulla Pontina, e che infatti conduce al camping «Roman River», una struttura che ospita un altro campo sosta rom.

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