da Magny Cours
Furia Rossa. Bruciata dalle delusioni subite a Montecarlo e in Canada, la Ferrari affronta il Gran Premio di Francia, l’ottava gara del Mondiale, con tutta la grinta che nasce dalla sua profonda anima maranelliana. Raikkonen e Massa entrambi in prima fila, con il finlandese in pole position, pronti non a difendersi dagli attacchi dei rivali, ma ad attaccare. Per stroncare ogni velleità della McLaren e di Hamilton, della Bmw e di Kubica. E anche per allungare nella classifica Costruttori e riprendere la leadership in quella dei piloti.
Il motivo dominante per capire quali siano i sentimenti all’interno della scuderia, lo ha svelato Stefano Domenicali, responsabile della Gestione Sportiva: «Questa è una gara cruciale, sarà difficile, ma dobbiamo farla nostra con tutte le forze di cui disponiamo». Cruciale perchè? È semplice. Non soltanto per consolidare le tabelle dei punteggi, ma anche per stabilire le gerarchie all’interno della squadra e non trovarsi - vero Ron Dennis ? - a gestire i due piloti con difficoltà. Siamo quasi a metà stagione, è necessaria la chiarezza.
L’occasione è ghiotta. Hamilton terzo in qualificazione, ma tredicesimo nello schieramento per la penalizzazione di dieci posti subita a causa del tamponamento di Montreal. Kubica un po’ più lontano del solito, meno incombente, quinto ma alle prese con una Bmw che sembra non digerire più di tanto il tracciato tecnico e scivoloso della Nievre: «Gli avversari hanno fatto passi avanti, noi siamo rimasti indietro». E come se non bastasse per aggravare la situazione della McLaren, il malcapitato Kovalainen (decimo) retrocesso di cinque posti per avere ostacolato Webber nella prima sessione di giri cronometrati.
L’unica spina nel fianco della Ferrari può essere rappresentata da quel fenomeno che si chiama Fernando Alonso, quarto tempo nel Q3, trasformatosi in terzo grazie alla penalizzazione di Hamilton. Ma lo spagnolo non si fa troppe illusioni: «Abbiamo fatto progressi, il motore è migliorato, posso puntare al podio anche per le circostanze favorevoli. Sul piano delle prestazioni, però, Ferrari e McLaren sono sempre marziani. Io voglio divertirmi».
Molta prudenza da parte di Alonso. Ha capito che la Ferrari probabilmente, qui in terra francese, sta giocando come il gatto fa con il topo. Massa con poca benzina nel serbatoio ha ottenuto il miglior tempo (record rispetto lo scorso anno per qualche millesimo) in 1’15’’024. Raikkonen ha centrato la pole in 1’16’’449, media 207,714 km orari. Un secondo e oltre 4 decimi di differenza tra vuoto e relativamente pieno. Se è vero che ci sono 3 decimi di scarto ogni dieci chili di carburante, questo significa che le F2008 partiranno con quasi una cinquantina di chili a bordo, tanto per fare un primo tratto di gara di una ventina di giri. Lo spazio necessario per dare una pista agli avversari.
«Potevo anche essere più veloce - ha detto Raikkonen - ma all’ultima curva ho rallentato. Vista la situazione degli altri non potevamo avere una chance migliore. Duecentesima pole? Sono contento per la squadra, per me non cambia molto. La corsa comunque non sarà facile. Alonso è sempre forte. Devo vincere. E io non mi fido di nessuno». Anche di Massa? Il brasiliano ha glissato: «È chiaro che in questi casi c’è sempre un po’ di tensione. Ti diverti di più se sei il più veloce e se vinci. La prima fila è comunque buona. Siamo messi bene.
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