Raiola, il procuratore (di guai)

Troppo facile questa settimana assegnare il Bamba a Balotelli; sarebbe come lanciare una bomba sull’asilo Mariuccia. Altrettanto facile sarebbe rifilarlo ai numerosi buonisti che hanno sempre difeso l’attaccante interista accusando di razzismo chi aveva osato fischiarlo e sfotterlo. Infatti il problema di Balotelli non è di essere nero (non scrivo negro altrimenti danno del razzista anche a me, e ho già troppe grane per aver voglia di nuove polemiche del piffero); non è di essere nero, dicevo, bensì sciocco e un po’ masochista dato che fa di tutto per compromettere la propria permanenza nell’Inter calpestandone la maglia a San Siro, tempio milanese del calcio.
Quindi lasciamo perdere. Meglio non infierire su un ragazzotto talmente fuori di testa da sputare in faccia alla fortuna che gli ha donato un talento straordinario e un fisico eccezionale, di cui egli non ha ancora imparato a fare buon uso per sé. Piuttosto ho udito in televisione una breve intervista a Mino Raiola, il suo procuratore, e mi sono bastate poche parole per capire che il comportamento autolesionistico del puntero ha una spiegazione: non c’entrano la negritudine e nemmeno il carattere ribelle, la svogliatezza e il protagonismo; Balotelli subisce semmai il cattivo esempio fornito dal suo procuratore. Il quale ha dichiarato senza vergogna che Mourinho non deve mettere becco sul modo di fare e di essere del giocatore, non deve permettersi di imporgli una certa disciplina né di provare a educarlo. E ha aggiunto: si limiti ad allenarlo, il resto non è compito suo.
Domanda: se non è compito di Mou convincere un calciatore di 19 anni a adattarsi alle esigenze di una grande squadra, l’Inter, è compito di chi? Di chi non ha saputo svolgerlo, come Raiola, visti i risultati? Se Balotelli, quando esce dal campo dopo averne combinate di ogni colore, invece di trovare qualcuno capace di redarguirlo e di consigliarlo, trova un tipino come il procuratore che dà ragione a lui e torto a Mourinho, non diventerà mai un atleta finito ma rimarrà un bambino capriccioso e impertinente.


Senza indugio: Bamba a Raiola. E a chi gli ha affidato Mario. Che si salverà solo se il prossimo allenatore gli insegnerà non solo a tirare le punizioni ma anche a prenderle sotto forma, naturalmente, di calci nel sedere.

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