nostro inviato a Verona
Intanto cè da dirlo subito: grande show. AllArena di Verona sabato e domenica sera gli stati maggiori (e pure quelli minori) del pop italiano sono sfilati sul palco per i Wind Music Awards alla terza edizione, la più completa finora, capace realmente di raccogliere leredità del (per ora) disperso Festivalbar, con meno vocazione internazionale da talent scout ma più rigore didascalico (e complimenti allorganizzazione di Ferdinando Salzano, molto precisa). Obiettivo: premiare i cantanti platinati o multiplatinati (vendite superiori alle 70mila copie) nel corso dellultimo anno. Insomma, allappello mancavano più o meno solo Jovanotti e Vasco Rossi, che hanno pubblicato i loro ultimi cd fuori dai tempi previsti dal regolamento. Tutti gli altri cerano e quando mai è successa una cosa del genere: da Eros Ramazzotti a Renato Zero ai Pooh a Baglioni a Zucchero e poi ancora Morandi, Ferro, Venditti e Ligabue, tutti accompagnati da un premiatore ad personam e molti impegnati in duetti, come Ornella Vanoni con Giusy Ferreri. In più, la consegna dei riconoscimenti dellArena di Verona (istituiti da Arena Extra di Gianmarco Mazzi) e dei premi ai giovani esordienti di Afi, Fimi e Pmi ha realmente offerto il cosiddetto «stato dellunione» della musica leggera italiana (ospite straniero, si fa per dire, solo Paolo Nutini), la sua vitalità e, anche, la sua apparente staticità creativa. Daccordo, i Wind Music Awards non sono come i festival di Glastonbury, luoghi dove nascono e si mettono a fuoco a furor di popolo le nuove tendenze musicali. E non è neppure il Festival di Sanremo, dove cè la legge del brano inedito e quindi tutto vive sulla sorpresa (anche se, bisogna dirlo, il backstage dellArena era più popolato di vip di quanto accada allAriston da anni). In realtà i Wind (che andranno in onda anche su Rtl 102.5 l8, 15 e 22 giugno dalle 22.30) sono una fotografia di ciò che cè, piaccia o no. E al pubblico indubbiamente piace, visto che in due sere quasi ventottomila persone, mica quattro che passavano di lì per caso, hanno ballato, cantato e si sono divertiti e vedrete che anche lallestimento tv (in onda da stasera per tre lunedì in prima serata su Italia 1) richiamerà un bel po di telemusicali affamati di belle canzoni da cantare. Merito innanzitutto della presentatrice, che ha convinto tutti. Vanessa Incontrada è stata ciò che deve essere la madrina di un evento del genere: concisa e concettosa e pure brillante come quando, privata allimprovviso della scaletta, ha improvvisato come se niente fosse. È stata lei a dare il ritmo, a scherzare con Eros Ramazzotti mentre la sciccosissima top model Marika Pellegrinelli le consegnava il premio e a commuoversi quando Maria De Filippi ha premiato Alessandra Amoroso durante uno dei momenti più intensi della prima serata, quel «spero che questo sia il primo riconoscimento di una lunga storia» detto così, con semplicità, emozionando davvero la platea (e difatti applausi a mille). Insomma nelle due torrenziali serate (la prima è finita quasi alle due di notte) ha parlato la musica, tutta cantata dal vivo su base preregistrata e tutta accompagnata in coro dal pubblico, roba da autentica festa popolare, peraltro a pagamento. E così immaginate quando il premiato Paolo Bonolis è sbucato in mezzo al pubblico dallaltra parte del palco, attraversando tutta la platea e srotolando battute in romanesco tipo «ma quanti siete? Sempre meno dei parlamentari europei» fino ad arrivare davanti alla Incontrada, subito benedetta con «Giulietta, ammazza che balcone!».
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